Ucraina: fatta saltare la diga a Kakhovka, Kiev chiama l’Onu 

Case sommerse dopo l'esplosione della diga di Nova Kakhovka. (Frame video)

MADRID. – Le forze russe hanno fatto saltare in aria la diga di Nova Kakhovka, nella parte controllata da Mosca della regione di Kherson, ha fatto sapere il comando operativo meridionale dell’Ucraina. Secondo il primo ministro ucraino Denys Chmygal, fino a 80 località sono minacciate dall’inondazione provocata dal danneggiamento della diga di Nova Kakhovka. Chmygal ha spiegato che “sono in corso misure di evacuazione” via treno per Mykolaiv.

I trasferimenti forzati vengono effettuati sotto i continui bombardamenti dell’artiglieria russa che ha ferito due poliziotti, secondo il ministro dell’Interno Igor Klymenko. Da parte sua, il ministero degli Esteri ucraino ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere dell’incidente alla diga, definito un “atto terroristico russo contro le infrastrutture critiche ucraine”.

In una nota ufficiale, il ministero ha anche chiesto al consiglio di amministrazione dell’agenzia atomica delle Nazioni Unite di discutere l’incidente e ha chiesto nuove sanzioni alla Russia dal G7 e dall’UE, con particolare attenzione all’industria missilistica russa e al settore nucleare. Il ministero ha anche invitato l’UE a coinvolgere il suo meccanismo di protezione civile in grado di fornire aiuti a coloro che ne hanno bisogno a seguito di un disastro naturale o provocato dall’uomo.

La condanna dell’Ue per quanto accaduto non si è fatta attendere: intervenendo in una conferenza stampa a Bruxelles, Peter Stano, portavoce della Commissione europea, ha affermato che “Questo è un nuovo segnale di escalation, che porta la natura orribile e barbara dell’aggressione russa contro l’Ucraina a livelli senza precedenti”.

Mosca accusa Kiev di sabotaggio 

Mosca però nega ogni colpa accusando i militari di Kiev di essere responsabili dell’accaduto. “Questo è inequivocabilmente un atto di sabotaggio deliberato da parte Ucraina che è stato pianificato ed eseguito per ordine di Kiev”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, respingendo fermamente le accuse delle autorità ucraine che imputano la responsabilità a Mosca.

“Tutta la responsabilità ricade sul regime di Kiev”, ha insistito, affermando che uno degli obiettivi di un’azione del genere sarebbe quello di “privare d’acqua la Crimea”, annessa dalla Russia nel 2014. Secondo Peskov, “questo atto di sabotaggio potrebbe potenzialmente portare a conseguenze molto gravi per decine di migliaia di abitanti della regione” di Kherson, oltre a “conseguenze ecologiche” di enorme portata.

Vladimir Leontyev, il sindaco di Nova Kakhovka insediato dalle autorità occupanti russe, ha definito la violazione della diga nella città un “atto terroristico” e ha incolpato l’Ucraina. Parlando alla televisione di stato russa, Leontyev ha dichiarato: “Questo crimine non può essere cancellato. Questo è un atto terroristico diretto contro i civili, gli ucraini lo hanno fatto”.

Stoltenberg: Mosca non ha diritto di veto sull’adesione di Kiev alla Nato 

“Tutti gli alleati concordano sul fatto che la porta della Nato deve restare aperta, che l’Ucraina diventi membro dell’alleanza e che la Russia non abbia diritto di veto al riguardo”. Così a Bratislava Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato a margine dei colloqui con i presidenti dei nove Paesi del fianco orientale dell’Alleanza atlantica, il gruppo dei “Nove di Bucarest”.

I colloqui precedono il vertice Nato del mese prossimo a Vilnius, dove Stoltenberg ha affermato che l’alleanza prenderà decisioni “molto significative”. In tale occasione, ha detto Stoltenberg, “rafforzeremo il nostro sostegno all’Ucraina con un programma di assistenza pluriennale per aiutarla a passare dagli standard dell’era sovietica a quelli della Nato e avvicinarla all’Alleanza”.

A Vilnius, “dobbiamo anche concordare un impegno più forte per aumentare gli investimenti nella difesa con un minimo del 2% del Pil”, ha aggiunto, sottolineando che si sta lavorando duramente per garantire “che presto venga accolta la Svezia come membro a pieno titolo di questo alleanza”.

(Redazione/9colonne)

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