Bajo el mismo arcobaleno: Un incontro all’insegna della libertà

MADRID- L’Associazione Bajo el mismo arcobaleno (Sotto lo stesso arcobaleno), grazie ad un’iniziativa promossa da Euprepio Padula, giornalista, analista politico e presidente della compagnia Padula & Partners, Erik Zanon esperto in gestione di progetti in ambito migratorio e Andrea Lazzari, Presidente del Com.It.Es (Comitato degli Italiani all’Estero) di Madrid, organizza l’incontro “Neanche un passo indietro” per analizzare, riflettere, discutere sui diritti civili in Italia e in Spagna della comunità LGBTQI+ e non solo.

Viviamo un momento in cui anche in quei paesi in cui credevamo acquisiti alcuni diritti civili e avevamo la speranza di ottenerne altri per i quali ancora si sta lottando, rischiamo un passo indietro molto pericoloso.

Alla luce di ciò assume ancora maggiore rilievo questo evento che si svolgerà il prossimo 3 maggio nel Circolo di Belle Arti di Madrid e conterà sulla partecipazione di numerose personalità del mondo politico, culturale e imprenditoriale. Tra loro: Carmen Lomana, Padre Ángel, le presentatrici Minerva Piquero, María Rey, Sonsóles Ónega, Marta Solano y Nieves Herrero, lo stilista Petro Valverde, i cantanti Paco Arrojo y Marcela Morelo, gli attori Alberto Vázquez, Jorge Lucas, Daniel Freire o Pepa Aniorte, i giornalisti Rosa Villacastín, Miguel Frigenti, Pilar Vidal, Alonso Caparrós y Beatriz Cortázar e il nostro direttore Mauro Bafile, tra altri. Parteciperanno anche alcuni rappresentanti diplomatici e politici di tutti i partiti spagnoli tranne Vox.

L’incontro prevede la proiezione del documentario “Let’s kiss” che narra la storia di Franco Grillini, attivista e lider del movimento LGBTQI+ in Italia. Originario di una famiglia contadina, Grillini è diventato parlamentare e ha lottato fortemente per i diritti di gays, lesbiche e transessuali. Il documentario è diretto da Filippo Vendemmiati con sceneggiatura di Vendemmiati e Donata Zanotti.

Seguirà la tavola rotonda “Neanche un passo indietro” con la partecipazione di Paolo Rondelli, ex Capitano Reggente di San Marino e primo Capo di Stato omosessuale del mondo, Begoña Villacís, vice sindaca di Madrid, Enrique del Pozo, direttore e produttore, Premio Pasolini; Julio Bruno Global CEO e Board Director; Pilar Pasaron, Government Affair Head de AstraZeneca, Carla Antonelli Attivista LGTBI+, dirigente de Más Madrid y prima donna trans deputata in Spagna; Priscilla Muscat, scrittrice e attrice, coautrice di “Anita al buio”.

Per finire una grande festa dal titolo “Explota, explota” in commemorazione di Raffaella Carrá e Maria Callas. Presenteranno Euprepio Padula e Julia Varela e sono previsti show musicali degli artisti Karina, Roser, Varry Brava, del Dj Giulio Malatesta e di Pilar Jurado.

Sarà un momento in cui italiani e spagnoli si troveranno uniti per un mondo più giusto, più tollerante e solidale. Come ha ben detto Euprepio Padula: “Nonostante lo squilibrio normativo e sociale che esiste tra i due paesi è interessante sottolineare le similitudini che esistono tra le due società per quanto riguarda tradizioni, cultura, storia. Similitudini che offrono la possibilità di portare avanti progetti mutuamente utili”.

L’Associazione Sotto lo stesso arcobaleno con questa iniziativa dà un primo passo in questa direzione. Lo fa nel mese del Pride a più di 50 anni da quell’indimenticabile 28 giugno del 1969 in cui le Drag Queens Sylvia e Marsha dopo un’ennesima redata della polizia nel bar Stonewall di New York, reagirono lanciando una bomba molotov fatta sul momento con le bevande che stavano prendendo. Fu la miccia che accese un fuoco che non si sarebbe spento mai più. Quando la polizia tornò con le forze moltiplicate trovò ad attenderla più di mille persone. In prima fila le Drag Queens che recitavano la famosa canzone:

We are the Stonewall girls

We wear our hair in curls

We wear no underwear

We show our pubic hair

We wear our dungarees

Above our nelly knees!

Sylvia, Ray Rivera alla nascita, era di padre portoricano e madre venezuelana. Fu cacciata di casa dal padre quando aveva solo 10 anni e accolto dalla nonna venezuelana che, come il padre, disprezzava la sua inclinazione sessuale. Solo quando incontrò il mondo delle Drag Queens Ray diventato ormai Sylvia, conobbe il calore di una famiglia e divenne una delle più coraggiose attiviste.

Ogni anno, nel mese del Pride, dobbiamo ricordare la loro forza, il loro coraggio e capire che non possiamo arretrare in una battaglia che unisce tutte e tutti e che ancora non è finita.

 

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