Armi all’Ucraina, Bruxelles boccia gli emendamenti per escludere i fondi del Pnrr

La riunione del Parlamento europeo a Bruxelles. EPA/OLIVIER HOSLET

MADRID. – Il Parlamento europeo ha approvato oggi in plenaria un progetto di legge che mira ad aumentare la produzione europea di munizioni e missili. La legge a sostegno della produzione di munizioni (Asap) mira a potenziare la capacità di produzione di munizioni e missili e permettere la loro consegna tempestiva all’Ucraina, oltre ad aiutare i Paesi Ue a rifornire i propri arsenali, con l’introduzione di misure specifiche, tra cui un finanziamento di 500 milioni di euro per far fronte all’attuale carenza di munizioni, missili e loro componenti.

La posizione negoziale del Pe su questa proposta di legge è stata approvata con 446 a favore, 67 contro, 112 astenuti. L’efficacia del regolamento sarà valutata entro la metà del 2024, tenendo conto dell’evoluzione del contesto della sicurezza. Sulla base dei risultati, si deciderà sull’estensione eventuale di tali misure e sull’assegnazione di un bilancio supplementare.

La Commissione europea aveva presentato la legislazione Asap il 3 maggio 2023 e i deputati avevano concordato lo stesso mese di avviare una procedura d’urgenza del Parlamento per accelerarne l’approvazione. L’approvazione della legge si porta dietro però grandi strascichi, anche nel dibattito italiano, perché il finanziamento per la produzione di munizioni e missili avverrà anche tramite il ricorso a fondi del Pnrr al Fondo di Coesione.

In Italia, il Partito democratico aveva presentato degli emendamenti per eliminare ogni riferimento a questi due fondi, e la stessa Elly Schlein ieri aveva messo in chiesto che “non è accettabile utilizzare risorse e fondi del Pnrr e di coesione per produrre munizioni e armamenti”.

Pd diviso

Come prevedibile gli emendamenti sono stati però bocciati e il voto finale ha evidenziato la spaccatura tra gli eurodeputati Pd: in otto hanno espresso voto favorevole (Brando Benifei, Mercedes Bresso, Beatrice Covassi, Paolo De Castro, Elisabetta Gualmini, Pina Picierno, Daniela Rondinelli e Irene Tinagli), in sei si sono astenuti (Pietro Bartolo, Camilla Laureti, Alessandra Moretti, Franco Roberti, Patrizia Toia e Achille Variati), contrario il solo Massimiliano Smeriglio.

Compatti invece, in un senso o nell’altro, gli altri gruppi italiani: sì per il centrodestra, no per Movimento 5 Stelle e Verdi. In occasione di un flash mob organizzato davanti a Montecitorio questa mattina, Nicola Fratoianni aveva parlato di scelta indecente che tradisce le ragioni di un piano, il Next Generation EU, pensato come risposta solidale alle ferite prodotte dalla pandemia nel segno della transizione ecologica e del miglioramento della condizione di vita della maggioranza dei cittadini”.

Rispondendo al question time al Senato, però, il ministro per gli Affari europei e per l’attuazione del Pnrr Raffaele Fitto ha assicurato che “l’utilizzo dei fondi del Pnrr per acquistare armi e munizioni da inviare a Kiev per quanto riguarda questo governo, non è in alcun modo all’ordine del giorno”.

(Redazione/9colonne)