Agenda 2030, Tajani: “L’Italia impegnata per la sicurezza alimentare”

Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, durante la Conferenza globale sullo stato di attuazione dell'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16

ROMA. – Dalla guerra in Ucraina al cambiamento climatico, dalla crisi in Africa ai terremoti che stanno devastando la Terra. Sono solo alcune delle grandi sfide globali con cui i Paesi di tutto il mondo si stanno scontrando. “Questi problemi chiedono un intervento coordinato e l’Italia vuole essere in prima linea guardando a tutti i Paesi del mondo”.

Sono le parole di Antonio Tajani, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, durante la Conferenza globale sullo stato di attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 16, in corso alla Farnesina. Il Capo della Diplomazia italiana ritiene, infatti, che “l’Italia possa avere un ruolo chiave di sostegno alla comunità internazionale”.

La Conferenza mira a promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo, fornire accesso alla giustizia per tutti e costruire istituzioni efficaci, responsabili e inclusive a tutti i livelli in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Tra gli strumenti su cui possiamo contare per andare nella direzione giusta, Tajani pone al primo posto la ricerca scientifica, ad esempio con la “ricerca per le tecnologie di evoluzione assistita per avere piante più resistenti a siccità”, “una grande speranza per la produzione agricola”; oppure basti pensare al ruolo italiano nel settore spaziale, industriale o tecnologico.

La lotta al cambiamento climatico

Secondo il Titolare della Farnesina, spesso “non ci rendiamo conto di quanto sia importante questo problema” e di come gli effetti del cambiamento climatico “creino una serie di conseguenze negative collegate all’alimentazione”. E’ importante allora, secondo Tajani, “far sì che anche le opinioni pubbliche prendano coscienza della questione”.

Il ministro ha messo l’accento anche sulla questione del corridoio verde, che rifornisce diversi Paesi di grano e cereali provenienti da Russia e Ucraina: “Mi auguro che russi e ucraini non considerino il corridoio verde uno strumento di trattativa politica perché chiudere quel corridoio significa far morire persone innocenti”, ha chiosato.

L’azione coordinata di tutti i Paesi del mondo deve rafforzarsi soprattutto in vista del “vertice FAO sui sistemi alimentari che si svolgerà a Roma nel mese di luglio”, occasione che non deve essere “solo un evento formale”, ma deve porsi come un “incontro da dove parte un messaggio forte da tutto il mondo e dove prendere decisioni politiche per risolvere la situazione”.

“La FAO ha scelto Roma come sede per questo vertice – ha proseguito Tajani – e noi collaboriamo con loro per l’organizzazione di questo evento”. “Dobbiamo lavorare senza lesinare energie perché ogni bambino che muore di fame è un peso sulla nostra coscienza”, ha concluso il Capo della Diplomazia italiana.

(Redazione/9colonne)

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