Tony Sperandeo: “Ho la faccia da duro, ma l’importante è essere buoni”

Tony Sperandeo intervistato da Emilio Buttaro per “La Voce d’Italia”

E’ uno dei più apprezzati caratteristi del cinema italiano. Tantissimi ruoli sul grande e piccolo schermo in una carriera straordinaria condita da un David di Donatello. Nei giorni scorsi Tony Sperandeo è stato in provincia di Bologna e con il suo street food ha portato un po’ di autentica Sicilia.

“Ho sposato questa causa – ci ha spiegato l’attore – perché con la nostra cittadella ci spostiamo ogni settimana per l’Italia insieme a profumi, aromi, e tanti prodotti della Sicilia. Ci piacerebbe portare tutto questo anche ai nostri italiani all’estero”.

E sul suo viso particolare che ha rappresentato un po’ una fortuna nella sua carriera ha aggiunto “i miei tratti somatici sono stati di aiuto ma se non c’è la grinta, la bravura, a che serve…”

Il suo personaggio ‘Cosa inutile’ nella serie tv “Incastrati” con Ficarra e Picone ha letteralmente spopolato al punto da essere candidato ai Nastri d’Argento. “Speriamo dai, certo vincere sarebbe un’altra cosa ma bisogna accontentarsi. Il cinema mi ha dato una popolarità internazionale anche se non bisogna mai sentirsi arrivati, diciamo che ancora c’è tanta strada da fare. Ho vinto il David di Donatello facendo il malavitoso nel film ‘I cento passi’, però ho fatto per sette anni ‘La squadra’ dove interpretavo un poliziotto sanguigno, duro e poi sono stato un giudice di rispetto che maltrattava i mafiosi. Diciamo che ho fatto cose positive ma con questa faccia la gente si ricorda di me solo per certi ruoli. Una volta mi dava fastidio ma adesso non più, insomma se ora devo fare il cattivo cerco di fare un ottimo cattivo, se devo fare il buono cerco di fare un ottimo buono”.

Infine un messaggio per gli amici della Romagna. “E’ una terra forte, fatta di uomini forti, supereranno anche questa. Forza Romagna!”

Testo e videointervista di Emilio Buttaro

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