Spagna, elezioni regionali e comunali: dilaga la destra

Alberto Nuñez Feijó, presidente del Partido Popular con Isabel Díaz Ayuso, presidenta rieletta della "Comunidad de Madrid" e José Luis Martínez-Almeida, Sindaco rieletto di Madrid

MADRID – L’inizio di un nuovo ciclo politico? Forse è ancora troppo presto per una affermazione del genere. Certamente, come ha ammesso la portavoce dei socialisti, Pilar Alegría, “è una sconfitta per il Psoe”; una sconfitta senza ma e senza sé. Il Psoe era cosciente che aveva molto da perdere in queste elezioni regionali e comunali; che era impossibile conservare le nove province in cui governava. Ma era sicuro di poter contenere i danni. Non è stato così. Il Partito Popolare, di centrodestra, ha straripato. È stato il più votato ovunque anche se, solo in rare eccezioni come Madrid, per governare non potrà evitare di scendere a patti con l’estrema destra rappresentata da Vox.

Non un nuovo ciclo politico ma una ricomposizione delle forse in campo. Queste elezioni confermano l’uscita di scena di Ciudadanos, la formazione di centro-destra nata nella Catalogna nel 2005; l’esaurimento del movimento 15M rappresentato da Podemos e l’ascesa di Vox, espressione dell’estrema destra. In parte, quanto avvenuto era stato preannunciato dai quasi tutti i sondaggi.

Il Partito Popolare, ora, dovrà scendere a patti con Vox, cedergli quote di potere per governare in Extremadura, nella “Comunidad Valenciana”, in Aragón e Baleares. Nella “Rioja”, in Cantabria e a Madrid lo farà in solitario avendo ottenuto la maggioranza assoluta.

Un discorso a parte merita la “Comunidad Foral de Navarra”. Qui ha trionfato l’UPN. Ma i 15 scranni conquistati non saranno sufficienti a permettere a Cristina Ibarrola di governare. È probabile che la socialista María Chivite possa mantenere la presidenza.

Al momento di scrivere questa cronaca, con il 97 per cento dei voti scrutati, il socialista Emiliano García Page è stato riconfermato presidente della Comunidad de Castilla La Mancha.

Il Partido Popular, in queste elezioni regionali  e comunali conquista un enorme potere territoriale grazie soprattutto al milione 900mila voti di Ciudadanos che è riuscito a intercettare e fare suoi.

La realtà della sinistra è tutt’altra. Il partito socialista esce sconfitto dalla sfida elettorale. È vero. Lo è anche che risente del logoramento di quattro anni di governo, tra pandemia, eruzioni di vulcani, guerra alle porte dell’Unione Europea, incendi devastanti e, ora, nubifragi e inondazioni. Ma, contrariamente a quanto si possa pensare, non è una disfatta. Infatti, è riuscito a contenere i danni perdendo solo 400mila voti. La perdita di potere territoriale è dovuta soprattutto alla debacle della sinistra alla sua sinistra -leggasi Podemos -. La sinistra risente delle polemiche che l’ha vista protagonista negli ultimi mesi e delle divisioni a causa delle quali si è presentata frammentata in queste elezioni. Dovrà avere la forza di rimettere insieme i gocci, se vuole avere la  possibilità di rimeditare un governo di coalizione.

Redazione Madrid

Lascia un commento