Elezioni in Spagna: al voto 35,5 milioni, tra loro oltre 66.000 italiani

MADRID — All’appello sono chiamati anche 66.845 italiani. È questo il numero di connazionali che potranno partecipare alle elezioni comunali convocate domenica in praticamente tutte le località della Spagna: uno dei due appuntamenti con le urne che, insieme alle amministrative previste in 12 delle 17 regioni del Paese, sta concentrando in questi giorni le attenzioni di tutto il mondo politico, della stampa e di molti cittadini. In tutto, potranno votare oltre 35,5 milioni di persone, di cui 414.692 stranieri (questi ultimi, solo per le municipali). Si può trattare di un test decisivo anche in chiave nazionale, visto che si tiene a soli sei mesi dalle prossime elezioni generali.

In palio ci sono anche tutti i principali comuni spagnoli, tra questi Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia e Bilbao. Ma gli occhi degli analisti politici sono puntati innanzitutto sugli esiti del voto in alcune comunità autonome, in primis Madrid e la Comunità Valenciana. Questo perché, oltre a essere due dei territori più popolati della Spagna, sono anche regioni le cui dinamiche politiche spesso incidono fortemente su quelle nazionali.

Nel primo caso, nessun sondaggio recente mette in discussione un nuovo successo della governatrice uscente, Isabel Díaz Ayuso: anzi, molti vedono possibile o addirittura probabile che la nuova stella del Partito Popolare raggiunga la maggioranza assoluta, condizione che le permetterebbe di potersi disinteressare di eventuali rapporti scomodi con gli ultraconservatori di Vox.

Tutt’altro è invece lo scenario disegnato dagli ultimi rilevamenti demoscopici per quanto riguarda la Comunità Valenciana, dove l’attuale numero 1, il socialista Ximo Puig, e i suoi alleati di centrosinistra si giocano la riconferma in una contesa all’ultimo voto con PP e Vox.

Proprio un eventuale asse post-elettorale tra la formazione di centrodestra e il partito ultra potrebbe essere la chiave per permettere al blocco conservatore di sgambettare i socialisti e i loro vari partner in diverse piazze dall’alto peso specifico, sia sul piano regionale sia a livello comunale. Per questo, il premier Pedro Sánchez e i suoi si sono ampiamente profusi nelle ultime settimane in uno sforzo per mobilitare il proprio elettorato, con l’obiettivo di scongiurare tale scenario.

Le regioni in cui si vota sono: Aragona, Principato delle Asturie, Baleari, Canarie, Cantabria, Castiglia La Mancia, Estremadura, Comunità di Madrid, Comunità Valenciana, Murcia, Navarra, La Rioja. A queste vanno aggiunte le città autonome di Ceuta e Melilla. 8.131 sono invece i comuni della Spagna in cui vanno rinnovate le amministrazioni locali. Nel caso di 44 piccoli paesini, tuttavia, non si è presentato nessun candidato a sindaco, per cui non è previsto che si voti domenica e le elezioni sono state rinviate di sei mesi. 

Dopo i rumeni, gli italiani rappresentano la seconda nazionalità per numero di potenziali elettori stranieri alle comunali. Le province di Barcellona e Madrid, Tenerife, Gran Canaria e le isole Baleari sono le zone in cui sono maggiormente concentrati. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (Ine), i connazionali con diritto al voto sono aumentati del 16% rispetto alla precedente tornata delle comunali, datata 2019. In quella precedente, del 2015, gli elettori italiani erano invece 45.687. I cittadini venezuelani non sono invece ammessi a queste elezioni.

I seggi saranno aperti in tutta la Spagna tra le ore 9 e le ore 20. Quasi un milione di persone ha già votato per posta.

F. R./Redazione Madrid

Lascia un commento