Papa Francesco: “Porre fine a insensata guerra al creato”

Papa Francesco e i giovani.
Papa Francesco e i giovani. (Foto archivio VaticanNews)

ROMA. – “Ascoltiamo l’appello a stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, e a porre fine a questa insensata guerra al creato”. Sono parole attualissime, anche per il nostro paese in virtù della terribile alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, quelle di Papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, che ricorre il primo settembre.

“Vediamo gli effetti di questa guerra in tanti fiumi che si stanno prosciugando” sottolinea il pontefice, aggiungendo che “il consumismo rapace, alimentato da cuori egoisti, sta stravolgendo il ciclo dell’acqua del pianeta” e “l’uso sfrenato di combustibili fossili e l’abbattimento delle foreste stanno creando un innalzamento delle temperature e provocando gravi siccità.

Spaventose carenze idriche affliggono sempre più le nostre abitazioni, dalle piccole comunità rurali alle grandi metropoli. Inoltre, industrie predatorie stanno esaurendo e inquinando le nostre fonti di acqua potabile con pratiche estreme come la fratturazione idraulica per l’estrazione di petrolio e gas, i progetti di mega-estrazione incontrollata e l’allevamento intensivo di animali. ‘Sorella acqua’, come la chiama San Francesco, viene saccheggiata e trasformata in ‘merce soggetta alle leggi del mercato’”.

“Come possiamo contribuire al fiume potente della giustizia e della pace in questo Tempo del Creato? Cosa possiamo fare noi, soprattutto come Chiese cristiane, per risanare la nostra casa comune in modo che torni a pullulare di vita? Dobbiamo decidere di trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società” continua Francesco.

Che poi aggiunge: “Per prima cosa, contribuiamo a questo fiume potente trasformando i nostri cuori. È essenziale se si vuole iniziare qualsiasi altra trasformazione. È la ‘conversione ecologica’ che San Giovanni Paolo II ci ha esortato a compiere: il rinnovamento del nostro rapporto con il creato, affinché non lo consideriamo più come oggetto da sfruttare, ma al contrario lo custodiamo come dono sacro del Creatore. Rendiamoci conto, poi, che un approccio d’insieme richiede di praticare il rispetto ecologico su quattro vie: verso Dio, verso i nostri simili di oggi e di domani, verso tutta la natura e verso noi stessi”.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento