ROMA. – Prove di dialogo nel centrosinistra. L’occasione è, al Senato, la presentazione del libro di Salvatore Cannavò ‘Si fa presto a dire Sinistra’, che riesce nell’intento di unire allo stesso tavolo i capogruppo a Palazzo Madama di Partito democratico (Francesco Boccia), Movimento 5 Stelle (Stefano Patuanelli) e Alleanza Verdi Sinistra (Peppe De Cristofaro).
I quali, pur tra molti distinguo, si trovano d’accordo su un punto, qui sintetizzato da Boccia: “Penso ci siano tutte le condizioni affinché queste tre sinistre parlino lo stesso linguaggio attorno all’uguaglianza. Anche per questo motivo è arrivata Elly Schlein”.
Quella Schlein che non merita le critiche di “amnesie” ricevute dagli studenti universitari nelle tende, “che avrebbero avuto ragione se fosse andato a trovarli un qualsiasi altro dirigente della vecchia guardia, me compreso, ma non lei”.
E se, secondo De Cristofaro, “è necessario che oltre a una unione politica vi sia un progetto comune”, per Patuanelli quel progetto comune “è fondamentale che si tramuti in azioni concrete”.
Uno spiraglio si è aperto
Boccia avvisa che “il Pd deve provare a dire a tutti gli altri partiti dell’area progressista che su alcuni valori non si fanno mediazioni al ribasso, nemmeno in nome della governabilità, perché è lì che il Pd ha perso l’anima in passato”: il riferimento è al mancato ricorso alle urne del 2011, quando il Pd scelse l’appoggio al governo Monti, o al mancato accordo Bersani-Grillo nel 2013.
Anche secondo Patuanelli, che personalmente si dichiara “di sinistra” e spera “che vengano valorizzate le cose in comune” con l’arrivo di Schlein uno spiraglio si è aperto: “M5S finora ha cercato di interpretare e tutelare le richieste dei cittadini, anche se poi non sempre ha vinto le proprie sfide. Per la prima volta con Conte leader abbiamo inserito nel nostro Statuto ci sono elementi che collocano il movimento in un campo ben preciso, progressista. Io mi auguro che le risposte siano conseguenti al progetto politico che può sorgere”.
(Redazione/9colonne)