Coppa Libertadores Futsal: con la condottiera Oriana González i Tigres sognano il colpaccio

Oriana González a bordo campo durante una partita dei suoi "Tigres"

CARACAS. – I Tigres Futsal Club, rappresentante dello stato Aragua e della Liga Futve Sala, vogliono portare piú alto possibile il vessillo del Venezuela nella Coppa Libertadores Futsal che prenderá il via domenica nel Poliedro di Caracas.

Nel cammino verso la “Gloria Eterna” i “felini” dovranno fare i conti con uno dei gironi piú competitivi in questa edizione della coppa: nella prima giornata se la vedranno con i campioni in carica, i brasiliani del Cascavel. Poi il periplo continuerá con i match contro il Panta Walon (Perú) e Cerro Porteño (Paraguay).

“Siamo una squadra che ha fiducia in sé stessa, però sappiamo che la nostra prima meta é superare la fase a gironi, siamo nel girone di ferro ed é abbastanza complicato. Inoltre c’è da aggiungere che ci sono capitate due squadre che hanno già vinto questa coppa e una che vi ha sempre partecipato. Ma noi non siamo inferiori, passo dopo passo ci qualificheremo ai quarti di finale” spiega l’allenatrice Oriana González, in un comunicato stampa.

González ha anche parlato dei punti di forza della propria squadra: “Siamo una squadra unita, che scende in campo con le idee chiare sulla tattica da applicare e dimostrare quello che siamo capaci di fare. A questo va aggiunto che conosciamo bene il campo e le potenzialitá dei nostri giocatori. Noi siamo fiduciosi nei nostri giocatori e loro hanno fiducia in noi”.

Oriana González non ha nascosto la sua emozione quando ha visto il nome dei suoi Tigres nel sorteggio. “Quando ho visto il tagliando con il nome dei Tigres nel sorteggio della Libertadores mi é venuta la pelle d’oca e ti dico la veritá non ci credo ancora. Cosí sará fino a domenica. Sono anni lavorando e sognando questo risultato, l’avevo detto a mia madre e cosí é stato. L’emozione sará cosí grande, però sapremo gestirla. Sappiamo che é una competizione difficile però Tigres Futsal Club dará il meglio di sé. Perché sempre vogliamo di piú”.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)

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