Lgbt, Trudeau stuzzica Meloni. La replica: “Non c’è nulla da preoccuparsi”

I leader dei Paesi G7 e i Presidenti della Commissione europea e del Consiglio europeo, nel corso del pranzo di lavoro. (Ufficio Stampa)

ROMA. – All’inizio il vertice con il premier britannico Rishi Sunak, con il quale “abbiamo dialogato sui principali temi internazionali cui collaboriamo in stretta sinergia. Proseguiamo su questa strada, forti anche dell’intensità dei nostri rapporti, per affrontare insieme le sfide future”.

Quindi l’incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, con il quale si sarebbe parlato anche della trattativa in corso per l’acquisti di Ita Airways da parte di Lufthansa, che sembra in dirittura d’arrivo giorni fa ma che è slittato.

L’incontro che però ha spiazzato di più la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al suo primo G7 apertosi oggi a Hiroshima, in Giappone, è stato l’incontro con il premier canadese Justin Trudeau, il quale ha aperto un piccolo fronte di polemica sulla questione diritti civili.

“Il Canada – ha detto il leader progressista nordamericano – è preoccupato da alcune posizioni che l’Italia sta assumendo in merito ai diritti Lgbt”: il riferimento è probabilmente all’eco delle notizie sullo stop alle registrazioni dei matrimoni civili omosessuali, e forse anche alla volontà di una stretta sulla maternità surrogata all’estero.

Preoccupazioni alle quali Meloni ha replicato sottolineando che “il governo sta seguendo le decisioni dei tribunali e non si sta discostando dalle precedenti amministrazioni”. Insomma, che “non c’è nulla di cui preoccuparsi”.

Il botta e risposta, che ha sorpreso la delegazione italiana perché quello Lgbt non era un tema all’ordine del giorno, ha avuto subito una forte presa anche in Italia: Laura Boldrini, tra le deputate Pd più attente ai diritti delle donne e della comunità omosessuale, commenta: “Perché stupirsi quando la destra ha affossato il Ddl Zan? Questo governo oscurantista, che non riconosce i diritti, danneggia l’immagine dell’Italia ‘in tutto il globo terracqueo'”.

Ma Tullio Ferrante, sottosegretario ai Trasporti, replica a Trudeau, e all’opposizione italiana in generale, chiedendosi: “Ma il primo ministro Canadese Justin Trudeau, leader della filiera progressista ormai ovunque nel mondo in decadenza e che offende l’Italia criticando le sue politiche in tema di diritti civili, sa che questo governo non ha neanche sfiorato le leggi vigenti? Leader impreparati”.

(Redazione/9colonne)