Sánchez vede Biden alla Casa Bianca, focus su Ucraina, migranti e clima

MADRID — Situazione in Ucraina, clima, migrazioni, relazioni bilaterali, presidenza spagnola dell’UE. Sono diversi i temi caldi trattati oggi a Washington in un incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il premier spagnolo Pedro Sánchez. Un appuntamento già annunciato da diversi giorni e servito alle due parti per “rafforzare i legami storici” tra i due Paesi, come ha sintetizzato il primo in un tweet. “È stata una riunione molto soddisfacente”, ha aggiunto il leader iberico parlando a media dopo il meeting, sostenendo anche che Biden è “un esempio di impegno in difesa dei valori democratici”.

Per quanto riguarda l’Ucraina, ha detto Sánchez, i due presidenti hanno ribadito le posizioni convergenti tra i due Paesi in quanto a sostegno alla parte “aggredita”, ovvero Kiev, e “all’unità” chiesta agli alleati del governo di Volodymyr Zelensky, tra questi i Paesi della Nato, per appoggiarlo nel difendersi dall’invasione russa in territorio nazionale. “Qualsiasi conversazione diplomatica sulla pace deve contare sul sostegno dell’Ucraina”, ha anche affermato il premier spagnolo ribadendo quanto detto altre volte, “e in qualsiasi formulazione di pace deve essere presente anche l’Europa oltre all’Ucraina”.

Ma uno dei punti su cui si è maggiormente concentrata l’attenzione dei media iberici che hanno seguito il viaggio di Sánchez è stato il tema migratorio, vista anche la stretta attualità della questione sia negli Stati Uniti, con migliaia di persone ammassate alla frontiera sud per cercare di entrare nel Paese dopo la fine di una politica di espulsioni express, sia in Europa.

“Entrambi i governi hanno una visione molto simile su come va affrontata la lotta all’immigrazione irregolare”, ha detto in tal senso Sánchez, secondo cui la soluzione passa passa per la creazione di un “sistema migratorio regolare, ordinato e rispettoso dei diritti umani”. 

Come esempio di questo modello, Sánchez ha parlato di un programma sviluppato in collaborazione con Usa e Canada, che prevede l’offerta di impieghi in Spagna a cittadini latinoamericani con “status di rifugiato”, con l’accoglienza di un numero di persone stabilito “in base alle necessità del mercato del lavoro” iberico.
L’iniziativa si inserisce nel contesto di un più ampio piano, che prevede la creazione di centri in Paesi dell’America centrale e meridionale, gestiti in collaborazione con l’Onu e l’Organizzazione internazionale delle migrazioni, come hotspot per “dirigere i flussi di persone intenzionate a emigrare attraverso vie legali”.
“Il messaggio che stiamo dando, e cioè di rafforzare i meccanismi e le vie di migrazione regolare a discapito delle vie di migrazione irregolare in Paesi che, come il nostro, hanno chiaramente bisogno di manodopera, è chiaro e netto”, ha commentato Sánchez, che ha definito il progetto come un’iniziativa “innovativa”.

Redazione Madrid

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