Il nucleare nel mix energetico, dal Parlamento “mandato” al governo

Suzet McKinney, membro del Bollettino degli Scienziati Atomici e Daniel Holz, co-presidente. Foto di Thomas Gaulkin/Bollettino degli scienziati atomici (Dal sito del Bollettino)

ROMA. – L’Italia riapre ufficialmente al nucleare. Le mozioni in materia energetica approvate questa mattina a Montecitorio, infatti, impegnano il governo, al fine di accelerare il processo di decarbonizzazione dell’Italia, “a valutare l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia”.

Un passaggio contenuto nella mozione di maggioranza, a prima firma di Alessandro Cattaneo di Forza Italia, ma appoggiato anche dal Terzo Polo, che a sua volta nella propria mozione aveva inserito un riferimento allo sviluppo della fissione.

Il Parlamento ha impegnato il governo, tra le altre cose, a partecipare attivamente, in sede europea e internazionale, “a ogni opportuna iniziativa, sia di carattere scientifico che promossa da organismi di natura politica, volta ad incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia per scopi civili” nonché ad adottare iniziative volte ad includere la produzione di energia atomica di nuova generazione all’interno della politica energetica europea, riaffermando in sede europea una posizione unitaria volta a mantenere nella tassonomia degli investimenti verdi la messa in esercizio di centrali nucleari realizzate con le migliori tecnologie disponibili.

La reazione degli ambientalisti

“Ringraziamo l’intero Parlamento, maggioranza e opposizione, per aver mantenuto l’impegno di confrontarsi sul tema dell’energia nucleare e di aver dato un preciso indirizzo al Governo” è la reazione, immediata, del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e la viceministra Vannia Gava.

I quali sottolineano che “la ricerca e la sperimentazione in questi ultimi decenni hanno fatto passi enormi. Il nucleare di quarta generazione, secondo gli scienziati, è sicuro quanto pulito. Ci confronteremo ora con i partner europei e valuteremo, con la massima attenzione, come inserirlo nel mix energetico nazionale dei prossimi decenni con l’obiettivo di raggiungere, anche con il contributo dell’energia nucleare, gli obiettivi di de-carbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea, sino a quello finale della neutralità climatica del 2050”.

Reazione sdegnata, invece, dalla sinistra ambientalista, che ricorda che “dopo ben due referendum che avevano bocciato il nucleare in Italia è arrivato l’atto di indirizzo che la Meloni, non più tardi di due mesi fa, aveva chiesto su un nostro question time. La stessa Meloni che un anno fa affermava che ‘investire sul nucleare oggi significa parlare di un Nucleare che domani sarà già vecchio’.

A questa mozione così importante si è arrivati con il sostegno di Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi che hanno votato insieme alla destra per il ritorno del Nucleare in Italia. Questo per noi è un fatto politicamente rilevante e rappresenta uno spartiacque perché sulla politica energetica e sul clima non si può sostenere la destra”.

(Redazione/9colonne)

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