Sánchez e Petro parlano del Venezuela in un incontro a Madrid

Petro y Sánchez_Pool Moncloa/Borja Puig de la Bellacasa
Petro y Sánchez_Pool Moncloa/Borja Puig de la Bellacasa

MADRID — C’è stato tempo anche per parlare della “crisi strutturale” che affronta il Venezuela. Il premier spagnolo Pedro Sánchez e il presidente colombiano Gustavo Petro si sono incontrati in un vertice bilaterale a Madrid, nel corso del quale hanno affrontato diversi temi segnati sulle agende nazionali dei rispettivi Paesi, così come questioni di carattere internazionale. E la situazione di “stallo politico” nello Stato governato da Nicolás Maduro è stato uno degli argomenti su cui si sono soffermati i due leader, secondo un comunicato della Moncloa: entrambi si sono detti d’accordo sulla necessità di una “soluzione” basata sul “dialogo” tra governo e opposizione.

Nella conferenza stampa successiva all’incontro, solo Sánchez ha fatto riferimento diretto al Venezuela. “Lo stallo politico in Venezuela si sta prolungando da troppo tempo”, ha detto, ricordando che la Spagna ha partecipato alla “conferenza ministeriale” a riguardo promossa da Petro la settimana scorsa. Inoltre, il premier spagnolo ha parlato della “volontà” di entrambi i Paesi di “partecipare nella ricerca di soluzioni all’acuta crisi migratoria nella regione”.

In una dichiarazione congiunta, sia la Spagna sia la Colombia hanno espresso poi la propia “volontà di esplorare le opzioni per il sostegno della Cooperazione spagnola alle iniziative di sviluppo e cooperazione transfrontaliere con il Venezuela” e per “l’attuazione di progetti di cooperazione triangolare che consentano la condivisione di buone pratiche in termini di politiche pubbliche inclusive a beneficio dei diritti di tutti i cittadini della Colombia e del Venezuela”.

Un aspetto su cui hanno parlato a lungo sia Sánchez sia Petro nel corso della conferenza stampa è quello del progetto di “pace totale” promosso dal presidente colombiano per mettere fine ai fenomeni di violenza armata e guerriglia esistenti nel suo Paese.

In questo senso, il premier spagnolo ha affermato che la Spagna “sostiene” questo piano “ambizioso e coraggioso”, annunciando un’investimento da un milione di euro per appoggiare i negoziati tra Bogotà e il gruppo guerrigliero dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln) in favore di un accordo di pace.

Da parte sua, Petro ha aggiunto che uno degli obiettivi per cui spera di ottenere appoggio da Madrid è di far sì che, al termine dei negoziati di pace, l’Eln si smobiliti ed “esca dalle liste di organizzazioni terroristiche”. Questione su cui Sánchez, rispondendo a un giornalista, ha affermato che sarebbe “prematuro” pronunciarsi ora.

I due governi hanno firmato accordi e dichiarazioni d’intesa riguardanti diversi ambiti: uno dei più importanti si riferisce alla “crisi climatica” in corso, con il riconoscimento della “necessità di accelerare e garantire una transizione energetica equa, pulita, sostenibile e inclusiva”, stando a un comunicato di Madrid.

F.R./Redazione Madrid

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