Spagna, Nuovo sondaggio: il PP rimane in testa, PSOE giù con l’irruzione di Sumar

MADRID — Il Partito Popolare saldo in testa, i socialisti in calo dopo l’irruzione di Sumar. E una destra più vicina alla maggioranza assoluta in caso di candidature separate da parte del nuovo progetto di politico di Yolanda Díaz e Podemos. L’ultimo sondaggio mensile realizzato da 40dB per El País e Cadena Ser mostra con evidenza  due possibili scenari elettorali in vista delle politiche di fine 2023, a seconda dei rapporti di forza nell’ambito della sinistra: in entrambi i casi, le prospettive di governabilità rimarrebbero incerti, e solo in caso di coalizione Sumar-Podemos le formazioni di centro-sinistra otterrebbero numeri vicini a quelli detenuti attualmente al Congresso dei deputati (con 152 dei 158 seggi attuali).

I dati relativi all’intenzione di voto illustrano come il PP si mantiene pressoché stabile, e ultimamente con leggera tendenza ascendente: in un mese, la formazione di Alberto Núñez Feijóo guadagna quattro decimi, raggiungendo un potenziale risultato del 28,4%, inferiore comunque al 30% sfiorato nell’autunno 2022, la massima proiezione degli ultimi anni. Stabile anche Vox, che si attesta sul 14,5%.

È a sinistra dove, invece, si osservano i movimenti più evidenti: in contemporanea dell’entrata in scena di Sumar, che otterrebbe il 10,9% circa dei consensi, il PSOE del premier Pedro Sánchez perderebbe oltre due punti percentuali, passando dal 27,4% al 25,1%. Giù anche Podemos, che si ritroverebbe con il 6,9% dei voti invece dell’11,8% di marzo.

Tradotte in seggi parlamentari, le prospettive per i partiti concorrenti potrebbero cambiare in modo sostanziale a seconda di una variabile,secondo 40dB: l’eventuale unità delle forze alla sinistra del PSOE.

In caso di candidature separate di Sumar e Podemos (scenario plausibile attualmente, vista l’assenza di un accordo tra i due progetti), ai socialisti andrebbero 100 seggi, al movimento di Díaz 27 e al partito di Ione Belarra 11. Totale: 138, a grande distanza dai 176 necessari per ottenere la maggioranza assoluta al Congresso. Dall’altro lato, il PP otterrebbe 124 seggi e Vox 46: insieme, si fermerebbero a soli 6 scranni dall’agognata soglia.

Le cose cambierebbero parzialmente in caso di candidatura unitaria di Sumar e Podemos: mentre i socialisti si fermerebbero a 97 seggi, la coalizione di sinistra potrebbe ottenerne 55, conquistando il posto di terza formazione del Paese. A destra invece, i popolari potrebbero contare su 119 seggi e Vox su 42: una perdita complessiva di nove deputati.

In riassunto, al blocco politico di centro-sinistra andrebbero 152 seggi, mentre al centro-destra 161. Uno scenario probabilmente influenzato dagli effetti della legge elettorale esistente — che, soprattutto in certe circoscrizioni, favorisce le candidature di coalizione — e non troppo distante da quello attuale (158-151), nel quale tra le forze del secondo blocco va contemplata anche Ciudadanos, dato ora in via d’estinzione dai sondaggi.

Le prospettive di governabilità rimangono comunque incerte: in tutti i casi contemplati dal rilevamento del 40dB, un eventuale governo non potrebbe prescindere dall’appoggio o astensione di formazioni politiche minoritarie, spesso rappresentanti di interessi regionali e quindi promotori di esigenze particolari, non sempre facili da far coincidere con quelle dei principali partiti nazionali.

Redazione Madrid

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