Pareggio al ritorno e festa viola: la Fiorentina in finale di Coppa Italia

Jonathan Ikone' e Giacomo Quagliata in azione durante la semifinale di Coppa Italia all'Artemio Franchi Stadium di Firenze. ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

MADRID. – Al Franchi, ieri sera, è andato tutto secondo pronostico: la Fiorentina, nove anni dopo l’ultima finale, torna a giocarsi il successo in Coppa Italia pareggiando 0-0 contro la sorprendente Cremonese davanti al pubblico amico. Prossimo appuntamento, quello decisivo, allo stadio Olimpico di Roma, il 24 maggio, dove i toscani troveranno l’Inter, con i nerazzurri che, a loro volta, avevano eliminato mercoledì scorso la Juventus.

Un pareggio che porta in finale

La gara di ieri ha fortemente risentito dello 0-2 maturato nel match d’andata, dove quel successo viola aveva già contribuito a blindare l’importante qualificazione. Certo, non si può dire comunque che, per la truppa di Italiano, sia stata una pura formalità. Almeno nel primo tempo, la Cremonese si è chiusa bene e più di una volta ha provato a riaprire la qualificazione, giocandosi le sue chances in contropiede.

La squadra di Ballardini ha messo in campo tanto ardore ed agonismo, insomma. La Fiorentina, dal canto suo, ha provato più volte a segnare il gol del vantaggio (e dunque, della sicurezza), ma anche la manovra dei viola è apparsa a tratti involuta e poco brillante.

Ad inizio secondo tempo Ballardini lasciava negli spogliatoi Ghiglione e inseriva Valeri, per dare ulteriore velocità al gioco sulle fasce, con il cliché della gara che tuttavia non cambiava: Fiorentina costantemente accampata nella metà campo grigiorossa, con gli ospiti che, a loro volta, cercavano di impensierire i viola con le accelerazioni di Afena-Gyan, a dir la verità, piuttosto evanescente sul piano della concretezza. Ballardini poco dopo cambiava anche il suo attacco, inserendo al centro Dessers per Okereke. Italiano rispondeva spedendo nella mischia Sottil per Ikone e poi Ranieri per l’infortunato Igor (problema alla schiena).

Fiorentina in paradiso, Cremonese a testa altissima

Ma si vedeva in modo palese che la Fiorentina, pur provando a vincere, non avesse alcun interesse a vivacizzare oltremodo una partita (e una qualificazione) che aveva già in pugno. Anche la Cremonese, dal canto suo, si accontentava di svolgere in modo diligente il proprio compitino, dando la sensazione di essere già soddisfatta di non subire l’ennesima sconfitta di una stagione in agrodolce.

E così si andava avanti sino al triplice fischio dell’arbitro Marinelli, con i 30mila del Franchi che potevano finalmente liberare la propria gioia: la Fiorentina centra la sua undicesima finale di Coppa Italia, dopo l’approdo in semifinale anche nella Conference League.

Ora l’ultima recita, quella decisiva, all’Olimpico contro l’Inter, il 24 maggio prossimo, con i tifosi gigliati pronti ad “invadere” pacificamente e con entusiasmo la Capitale, sognando lo sgambetto ai nerazzurri. Per la Cremonese, un’edizione di Coppa Italia da trasferire sugli annali: dopo aver eliminato Napoli e Roma, il sogno degli audaci lombardi si è interrotto in semifinale: come si dice in questi casi, si esce a testa altissima.

(Redazione/9colonne)

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