Spagna, incontro tra Sánchez e Lula a Madrid, sull’Ucraina “alcune differenze”

MADRID — È l’inizio di una “nuova tappa”, ma non senza “alcune differenze” su un tema cruciale come quello della guerra in Ucraina. Oggi a Madrid è andato in scena un atteso incontro tra il premier spagnolo, Pedro Sánchez, e il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva. Un meeting arrivato nel corso del suo primo tour europeo dopo il ritorno alle redini del gigante sudamericano.

L’occasione è stata colta dai due leader per sancire un riavvicinamento in quanto a relazioni bilaterali, dopo il periodo di gelo nel corso del mandato di Jair Bolsonaro in Brasile. “Il Brasile è tornato”, ha detto più volte Lula nella conferenza stampa successiva al vertice. “Apriamo una nuova tappa nei rapporti strategici tra Spagna e Brasile”, ha sostenuto da parte sua Sánchez, che ha poi sottolineato in particolare il peso del Paese sudamericano in quanto a lotta “all’emergenza climatica”.

Ma il principale oggetto di interesse della riunione riguardava le posizioni dei due Paesi rispetto al conflitto in Ucraina, in particolare dopo alcune dichiarazioni di Lula considerate controverse in Europa.

Il presidente brasiliano è tornato a lanciare appelli ad altri Paesi affinché assumano un ruolo di mediazione tra Mosca e Kiev per frenare le ostilità. “La guerra è iniziata senza che ci siano stati molti tentativi di negoziato per evitarla”, ha sostenuto, “ma non si può continuare così”. A detta di Lula, nel momento attuale del conflitto “serve l’intervento di un gruppo di Paesi amici che possa far sedere le parti in causa a dialogare, a stabilire delle norme. Devono smettere di distruggere, di attaccare”.

Dalle parole del leader sudamericano, è risultato chiaro che il suo discorso differisce in parte da quello portato avanti dalla maggior parte dei Paesi europei, Spagna compresa. “Non spetta a me stabilire a chi appartiene la Crimea”, ha per esempio dichiarato in risposta a un giornalista. “Prima va fermata la guerra, poi si può iniziare a parlare”, perché “la guerra è già lì, è già iniziata”.

Da parte sua, Sánchez è tornato a ribadire concetti già espressi in occasioni passate: “è molto importante”, ha detto “che tutti i Paesi, non solo quelli europei”, tengano conto della “formula per la pace” proposta dalla parte “aggredita”, ovvero Kiev, che è “quella che va ascoltata in primo luogo”.

Il premier spagnolo si è poi riaffermato su due concetti basilari della posizione spagnola sull’argomento: il diritto dell’Ucraina “all’integrità territoriale” e il sostegno a “un ordine internazionale basato su regole”. Aspetti, ha aggiunto Sánchez parlando ai giornalisti, su cui ha trovato d’accordo anche Lula. “Questa è la cosa importante”, ha osservato, pur riconoscendo “alcune differenze” tra le sue opinioni sulla guerra e quelle del leader brasiliano.

Dopo la visita alla Moncloa, Lula è stato ricevuto anche al Palazzo Reale di Madrid, ospite d’onore a un pranzo offerto dai reali Felipe VI e Letizia. Anche in questo contesto, il presidente del Brasile ha sostenuto la necessità di un “cessate il fuoco” in Ucraina. Da parte sua, il monarca iberico ha definito “ingiustificabile” l’aggressione della Russia e apprezzato “la tradizionale difesa della pace che ha sempre contraddistinto il Brasile”.

Nella precedente riunione tra Sánchez e Lula, un altro dei temi trattati è stato quello di un possibile futuro accordo tra UE e Mercosur. Come già auspicato dal presidente brasiliano, anche il premier spagnolo ha detto di desiderare che venga raggiunto entro il 2023, in concomitanza con il semestre di presidenza europea per Madrid. “Se c’è un’opportunità, chiaramente il momento è adesso”, ha detto.

F. R. / Redazione Madrid