Napoli, vittoria nel finale contro la Juve: il sogno scudetto è vicino

I giocatori del Napoli festeggiano la vittoria sulla Juventus all'Allianz Stadium di Torino. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

MADRID. – Era senza dubbio la partita più attesa di ieri: le emozioni della 31°di campionato vivevano essenzialmente sul match dello Juventus Stadium, dove i bianconeri e il Napoli si sfidavano in una gara mai così carica di significati. Alla fine, a spuntarla è stata la squadra di Spalletti, a fil di sirena con un gol in pieno recupero di Giacomo Raspadori, a rendere ancor più epica l’impresa degli azzurri e cocente la sconfitta dei bianconeri (alla terza débâcle consecutiva in serie A).

La vittoria avvicina il tricolore

Un risultato che avvicina in modo decisivo il Napoli allo scudetto, tanto che ieri notte, a Capodichino, era già scoppiata la festa: il bus degli azzurri, di ritorno dalla vittoria di Torino, ha lasciato l’aeroporto tra l’entusiasmo di circa diecimila tifosi impazziti, con Osimhen e Kvaratskhelia sul tetto del pullman a festeggiare con i supporters l’imminente trionfo tricolore.

In campo, la partita non ha tradito le attese: vibrante, intensa e dai contenuti agonistici importanti. Sostanziale equilibrio nel primo tempo, dove forse sono state della Juve le (rare) occasioni migliori. Ripresa di marca partenopea, con il Napoli votato all’attacco e costantemente proteso verso la porta juventina. Un po’ l’imprecisione, un po’ l’eccessiva foga, impedivano tuttavia agli azzurri di passare in vantaggio.

Peccato che a far da cornice a una gara così intensa non vi sia stato un arbitraggio all’altezza: il ravennate Fabbri è apparso spesso incerto, sia negli episodi che nella gestione dei cartellini. Le sue omissioni (e quelle di Aureliano al VAR) sono iniziate dopo mezz’ora, quando si è assistito ad una manata energica di Gatti sulla parte laterale del volto di Kvaratskhelia. Un episodio che avrebbe meritato la sanzione del cartellino rosso. Va ricordato che la condotta violenta – nel colpire o nel tentare di colpire un avversario – prevede infatti l’espulsione.

Proteste e finale da brividi: Raspadori punisce la Signora

Le proteste arrivavano fino alla coda del match quando, a otto minuti dal gong, Di Maria portava in vantaggio la Juventus: tutto era però viziato da un fallo di Milik su Lobotka ad inizio azione. E qui il VAR Aureliano interveniva, annullando la prodezza dell’argentino e scatenando le rimostranze bianconere.

Altra emozione al 90’, quando segnava Vlahovic (subentrato a Milik), ma la palla crossata verso il serbo da Chiesa aveva già varcato la linea di fondo. Senza un attimo di tregua, ecco poco dopo Cuadrado finire giù in area: grandi proteste per un tocco del colombiano che va a terra: niente rigore.

Sulla prosecuzione dell’azione, al terzo minuto di recupero, Elmas pescava il nuovo entrato Raspadori sul secondo palo: tiro potente al volo, con il pallone che passava in mezzo alle gambe di Szczesny. Era il gol dell’apoteosi azzurra (0-1).

Ora, i calcoli sono presto fatti: se sabato prossimo il Napoli batte al Maradona la Salernitana e la Lazio (attualmente seconda in classifica) perde o pareggia contro l’Inter a San Siro, il tricolore verrà issato sotto al Vesuvio. La sensazione è che il conto alla rovescia sia già iniziato.

(Redazione/9colonne)