Migranti, Schlein: “Il governo vuole portare l’Ungheria in Italia” 

Elly Schlein durante la conferenza stampa. (frame video Partito Democratico)

ROMA. – “Il decreto Cutro cerca di portare l’Ungheria in Italia. Cerca di smantellare l’unico modello di accoglienza in grado di garantire l’inclusione sociale, il modello di accoglienza diffusa che prevede il pieno coinvolgimento delle comunità locali, dei sindaci, la piena trasparenza sull’utilizzo dei fondi, non gli affidamenti diretti ma delle regolari e trasparenti gare di appalto, la possibilità di prevedere servizi di inserimento che sono fondamentali.

Quello che stiamo vedendo è pure peggio di quanto avessero fatto i decreti sicurezza di Salvini. Non solo si smantella l’accoglienza diffusa per andare verso un modello di concentrazione delle persone, che abbiamo visto essere quello in cui spariscono i diritti e si schiaccia anche la possibilità di inclusione, ma perché i punti di crisi che immaginano di poter costruire più o meno ovunque, queste procedure accelerate di frontiera nascondono alcune insidie.

Una di queste è il trattenimento per mesi delle persone che arrivano in hotspot che sono delle strutture che non hanno un pieno inquadramento giuridico”. Così Elly Schlein oggi nella sua prima conferenza stampa al Nazareno in veste di segretaria del Pd.

Il Pnrr “un’occasione storica” 

Il Pnrr “rappresenta un’occasione storica ed irripetibile per il paese, non è più una sfida che riguarda il governo una delle forze politiche in particolare. Riguarda tutto il paese, non possiamo rischiare, con i ritardi che si stanno accumulando di non ricevere le risorse fondamentali per il rilancio del nostro paese. Risorse che risultano fondamentali per le sfide del futuro.

Vigileremo sulle percentuali delle risorse del piano che saranno da destinare alla conversione ecologica, alla trasformazione digitale, alla coesione sociale e territoriale. Vigileremo soprattutto su quella parte che vuole destinare il 40% di questi investimenti al Sud e su alcune cose previste dal piano e che sono per noi particolarmente importanti per il rilancio del paese e per maggior equità, come l’occupazione femminile, i divari di genere e i divari generazionali”.

“Abbiamo chiesto al ministro Fitto di venire a riferire in aula. Abbiamo l’impressione che si siano persi mesi nella discussione sulla governance, che per quanto importante, non può far perdere di vista il rispetto dei tempi di attuazione del piano e del raggiungimento dei suoi obiettivi, sia in termini di progetti che in termini di riforme. Serve molto supporto agli enti locali durante la fase di attuazione del piano, supporto che in questi mesi di governo Meloni non abbiamo visto”.

La situazione economica e lavorativa 

Parlando della “situazione economica e lavorativa del nostro paese”, la segretaria del Pd ha affermato che “Facendo i conti un po’ a spanne, possiamo immaginare che nella manovra del 2024 serviranno risorse aggiuntive. Serviranno almeno 10 miliardi se si vuole confermare il taglio del cuneo, che speriamo assuma anche delle proporzioni maggiori perché sappiamo in cosa si è risolto quello che è stato approvato nell’ultima manovra.

Per non parlare di alcuni fronti che il governo sta lasciando scoperti, pensate a quello di opzione donna, su cui è stato fatto l’errore di rivedere i requisiti. C’è stato a un certo punto anche intenzione espressa del governo a rivedere la scelta, ma ancora non ne sappiamo nulla”.

La difesa della sanità pubblica 

“Altro fronte di mobilitazione del Partito Democratico è quello della difesa della sanità pubblica universalistica – prosegue Schlein -. Quando in una manovra non metti risorse aggiuntive, anzi, quelle che metti e che il Ministro Schillaci rivendica, gli 8 miliardi, non erano nemmeno sufficienti a coprire l’aumento dell’inflazione, questo vuol dire fare dei tagli sulla sanità che si traducono immediatamente in riduzione e restringimento dei servizi alle persone.

Noi ci opponiamo con forza a questo, chiediamo al governo di non lasciare sole le regioni. Sono molto preoccupata dall’aver sentito dire dal Ministro Fitto che non è possibile realizzare le case della comunità.

Nella visione che il Partito Democratico ha di una nuova sanità, di un nuovo patto con le cittadine e cittadini, l’elemento della prossimità è fondamentale, ossia riuscire nel 2023 e in avanti, a costruire presidi territoriali capillari per la cura delle persone, riuscire ad avvicinare la risposta ai bisogni di cura a dove le persone li esprimono, vuol dire nei quartieri e nelle periferie, vuol dire nelle aree interne e montane; perché anche dalla presenza di questi servizi dipende la qualità della vita in quei territori e quindi il contrasto allo spopolamento e all’abbandono delle aree interne montane”.

(Redazione/9colonne)