Spagna: si sblocca la legge sulla casa, “limiti agli aumenti degli affitti”

MADRID — Accordo per una legge chiave. È l’intesa raggiunta tra governo spagnolo e due dei suoi principali partner parlamentari, Eh Bildu e Esquerra Republicana (Erc) per sbloccare un intervento invocato a gran voce da ampi settori sociali: una norma sul “diritto alla casa” che contempla misure per frenare gli abusi in ambito immobiliare. Tra le principali novità, ci sono limiti agli aumenti degli affitti validi in tutti i casi di rinnovo dei contratti, l’annullamento degli onorari in favore di agenzie messi a carico degli inquilini e un aumento delle tutele per le persone a rischio sfratto. Dopo anni di trattative, la maggioranza di centrosinistra punta ora all’approvazione della legge prima del doppio appuntamento elettorale con regionali e comunali del prossimo 28 maggio, segnalano i media iberici.

Come indicato di recente da un sondaggio di 40dB per El País e Cadena Ser, quello dell’accesso a una casa è il quarto problema più grave per gli spagnoli, dopo inflazione, disuguaglianze sociali e disoccupazione. E sono molti i cittadini che appoggiano misure per limitare aumenti abusivi e altre pratiche che provocano grossi problemi a chi cerca un’abitazione ma non gode di uno status economico elevato.

Da tempo, diversi partiti di sinistra promettono interventi per dare risposte a queste necessità. Tuttavia, sinora arrivare a un accordo per una legge che funga da cornice generale per permettere un inquadramento delle politiche regionali e comunali in materia è stato impossibile. Ora, tutto sembra essersi sbloccato, con un’intesa su una versione aggiornata e modificata di un progetto di legge presentato per la prima volta oltre un anno fa dai partner della coalizione di governo, Partito Socialista e Unidas Podemos.

Tra i principali provvedimenti contenuti nella bozza, annunciati proprio da Bildu e Erc, c’è un limite del 3% agli aumenti degli affitti i cui contratti si rinnoveranno nel 2024; tale massimo si aggiunge a quello del 2% già in vigore per quest’anno. A partire dal 2025, invece, verrà eliminato il criterio di usare come riferimento per stabilire eventuali aumenti sui rinnovi l’inflazione, per sostituirlo con un indice “più stabile e inferiore a quello dell’Ipc”, secondo quanto affermato oggi da Oskar Matute di Bildu: tale indice è ancora da determinare.

Per aree particolarmente colpite dagli aumenti — ovvero dove le persone devono riservare in media più del 30% delle entrate a mutuo o affitto, o dove i prezzi sono aumentati di almeno 3 punti oltre l’Ipc negli ultimi 5 anni —, si introduce la possibilità per le regioni di stabilire tetti anche ai nuovi contratti: per proprietari con almeno cinque case, tali limiti saranno stabiliti in un indice, mentre per i “piccoli proprietari”, il riferimento sarà l’ultimo contratto dell’immobile in questione. Vengono inoltre introdotte proibizioni di aumentare i prezzi degli affitti mettendo a carico degli inquilini nuove spese, come tasse per la spazzatura o di comunità.

Il raggiungimento dell’accordo sulla legge per la casa è stato festeggiato da tutte le parti coinvolte, a cominciare dal premier Pedro Sánchez. “Abbiamo raggiunto un accordo storico per approvare la prima legge per un’abitazione dignitosa della nostra democrazia”, ha scritto su Twitter. “Rispondiamo a una delle principali preoccupazioni dei cittadini e rafforziamo il nostro welfare”.

Messaggi di soddisfazione sono arrivati anche da altri esponenti dell’esecutivo, come la vicepremier Yolanda Díaz e la ministra dei Diritti Sociali Ione Belarra: un’unanimità che contrasta con le tensioni mostrate su altri temi d’attualità a lungo discussi nelle ultime settimane, come la proposta di riformare la legge anti-violenze sessuali del “solo sì è sì”.

D’altra parte, la nuova proposta normativa sugli affitti è stata aspramente criticata dal Partito Popolare, che avverte di possibili effetti controproducenti sul mercato immobiliare. Una delle incognite rimaste aperte è se le amministrazioni pubbliche incentiveranno piani di edilizia popolare di gestione pubblica, considerati da diversi analisti come uno strumento necessario per garantire che il mercato rimanga sotto controllo a lungo termine.

Redazione Madrid

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