Taglio al cuneo, emergenza migranti, eco-vandali: cosa ha deciso il Cdm

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri, Roma,
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri, Roma, 31 ottobre 2022. (Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio/Filippo Attili)

ROMA. – È il Def il piatto forte di un Consiglio dei ministri che però ha anche avuto modo di tornare sul tema immigrazione, decreto uno stato di emergenza semestrale per ovviare al cospicuo numero sbarchi sulle coste italiane già registrati negli scorsi mesi e destinato a non fermarsi con l’arrivo della bella stagione, e che ha varato anche un disegno di legge sugli eco-vandali.

Il nodo focale del Documento di economia e finanza è la cifra stanziata, di 3 miliardi per il taglio del cuneo fiscale: “A fronte di una stima di deficit tendenziale per l’anno in corso pari al 4,35% del Pil, il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente (4,5%) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull’anno in corso” spiega il ministero dell’Economia: “ciò sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie” e allo stesso tempo, spiega il ministero, “contribuirà alla moderazione della crescita salariale” contro “una pericolosa spirale salari-prezzi”.

Il Def 2023, continua il ministero di Giancarlo Giorgetti, “punta a ridurre gradualmente, ma in misura rilevante e sostenuta nel tempo, il deficit e il debito della PA in rapporto al Pil. Coerentemente con questo obiettivo, il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto presenti nel documento dello scorso novembre”.

I migranti e lo stato di emergenza

L’altro provvedimento di rilievo, anche se non ufficialmente all’ordine del giorno, era lo stato di emergenza per la questione migranti: su proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, il governo ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi.

“Abbiamo aderito volentieri alla richiesta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ben consapevoli -ha detto Musumeci- della gravità di un fenomeno che registra un aumento del 300 per cento. Sia chiaro, non si risolve il problema, la cui soluzione è legata solo ad un intervento consapevole e responsabile dell’Unione europea”.

Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, dove il 26 febbraio scorso si è verificata la tragedia di Cutro, spiega che lo stato di emergenza consentirà a tutte le strutture dello Stato di velocizzare l’iter di alcune procedure necessarie per avere a disposizione gli strumenti indispensabili a garantire sempre e in modo strutturale la prima accoglienza per i migranti che arrivano nel nostro Paese, e dunque nella nostra Regione. Ma anche i Cpr verranno rinforzati, nel tentativo di accelerare i rimpatri.

Lotta agli eco-vandali

All’ordine del giorno era invece il disegno di legge sui cosiddetti eco-vandali, gli attivisti per il clima (soprattutto Ultima Generazione) resisi protagonisti negli ultimi mesi di blitz con vernice rossa lavabile con cui imbrattare monumenti ed edifici storici, dal Senato alla Barcaccia a Roma, passando per La Scala di Milano e Palazzo Vecchio a Firenze.

Attacchi, secondo il ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano, che “producono danni economici alla collettività. Per ripulire occorrono l’intervento di personale altamente specializzato e l’utilizzo di macchinari molto costosi. Chi compie questi atti deve assumersi la responsabilità anche patrimoniale. Secondo i dati che mi sono stati forniti dalla Soprintendenza Speciale di Roma, il ripristino della facciata del Senato è costato 40.000 euro.

Ebbene, chi danneggia deve pagare in prima persona. A seconda della gravità della fattispecie, si va da un minimo di 10.000 ad un massimo di 60.000 euro. Tali somme si aggiungono a quelle cui verranno eventualmente condannati a pagare i trasgressori in sede penale o civile”.

(Redazione/9colonne)

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