Sánchez spera che a sinistra del PSOE si incastrino “tutti i pezzi del puzzle”

Yolanda Díaz e Pedro Sánchez

MADRID — Un incastro tra “tutti i pezzi del puzzle”. È questo scenario auspicato dal premier spagnolo, Pedro Sánchez, per quanto riguarda il futuro del progetto Sumar della sua vice Yolanda Díaz e i rapporti tra le varie forze politiche alla sinistra del Partito Socialista (PSOE), in particolare con Podemos: è quanto emerso da una conversazione informale tra il presidente e cronisti che l’hanno seguito nella sua due giorni tra Cipro, Malta e Italia, riportata dai principali media iberici. Nel frattempo, le incognite su quale potrebbe essere la relazione futura tra Sumar e Podemos continuano a tenere banco.

Come riporta tra gli altri El País, Sánchez ha seguito da vicino e con “rispetto” gli ultimi sviluppi legati al progetto di Díaz, come l’atto pubblico della scorsa domenica in cui la vicepremier ha annunciato di voler essere “la prima premier” donna del Paese. Stando ai giornalisti che hanno conversato con lui, il primo ministro non desidera che le forze alla sinistra del PSOE siano divise, e auspica invece un avvicinamento tra le diverse formazioni di questa parte dello spettro politico.

“Domenica si è vista la ricomposizione della sinistra”, sono sue parole riportate da RTVE. In termini generali, comunque, il premier ha cercato di evitare risposte compromettenti in materia, sostenendo che come segretario generale del PSOE deve rimanere estraneo alle dinamiche interne di altri partiti, afferma El País.

Il discorso che emerge dalle parole di Sánchez sembrerebbe discostarsi da quella che, secondo Podemos, sarebbe la linea dei socialisti sulla diatriba in corso con Sumar. “Credo che ciò che sta succedendo abbia molto a che vedere con il fatto che il Partito Socialista non vuole un partner come Podemos alla propria sinistra”, aveva commentato ieri la leader del partito Ione Belarra.

Intanto, un nuovo messaggio sul tema è arrivato oggi anche da un’altro dei principali volti di Podemos, la ministra delle Pari Opportunità Irene Montero. “Quattro anni fa molte voci dicevano a Íñigo Errejon (leader di Más País) di candidarsi senza Podemos e che avrebbe avuto un buon risultato elettorale”, ha osservato ai microfoni di Radiocable. “Lo abbiamo già sperimentato, ma penso che sarebbe molto meglio se raggiungessimo un accordo tra Podemos e Sumar”, ha aggiunto. All’epoca, la formazione di Errejón ottenne 2 seggi al Congresso, mentre Unidas Podemos 33.

Intanto, nelle ultime ore hanno fatto discutere alcune dichiarazioni di Covadonga Tomé, vincitrice di primarie come candidata di Podemos nelle Asturie che ha denunciato la presunta volontà della direzione del partito di espellerla, con il sospetto che sia dovuta alla sua linea alternativa a quella della leadership nazionale. In dichiarazioni a giornalisti, oggi Belarra ha ha provato a gettare acqua sul foto negando questa versione.

Redazione Madrid

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