Sarà una visita lampo quella durante la quale il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, e la premier Meloni, s’incontreranno per la prima volta. Lo faranno per analizzare insieme gli argomenti inerenti all’Unione Europea e al semestre di turno della presidenza del Consiglio Europeo che, dal primo luglio, toccherà alla Spagna. Quindi, i temi d’interesse bilaterale, come potrebbe essere l’accordo di doppia cittadinanza, resteranno in attesa di un futuro incontro.
Tanto lontani ma anche tanto vicini. In politica, sono tanti, tantissimi gli aspetti che dividono i governi della Spagna e dell’Italia. E non potrebbe essere diversamente, viste le loro differenze ideologiche. Il primo, come ha rivendicato più volte lo stesso presidente Sánchez, è socialista. L’altro, invece, appartiene alla famiglia dei conservatori di destra.
Culturalmente e geograficamente, invece, Spagna e Italia sono assai vicine. A dimostrarlo, nell’ambito della cultura, sono la presenza a Roma della “Real Academia Española” e, sempre a Roma ma anche a Milano, Napoli e Palermo dell’“Instituto Cervantes”. A Madrid e a Barcellona, invece, sono molto attivi gli Istituti italiani di Cultura. Nell’ambito geografico, poi, Spagna e Italia condividono le difficoltà che derivano dalla vicinanza con i paesi dell’Africa. In primis, quelli dell’immigrazione proveniente dall’altra sponda del Mediterraneo.
Tra i dossier che affronterà Sánchez con Meloni ci sarà senz’altro la guerra in Ucraina. Su questo argomento non ci dovrebbero essere posizioni divergenti, visto che i due capi di Governo condividono la linea atlantista. Ci sono poi temi delicati quali la crisi energetica e la transizione ecologica. E, quindi, quello relativo all’immigrazione in cui i due governi coincidono anche se con molte sfumature. Spagna, Cipro, Malta e Italia sono paesi di prima accoglienza. Cioè quelli che si trovano lungo la rotta che attraversa il Mediterraneo e porta in Europa.
Il presidente Sánchez, quest’anno, ha due importanti appuntamenti elettorali. Il primo, quello del 28 maggio. Si voterà in quasi tutte le regioni e nella maggior parte delle città. Arriva a questo appuntamento forte di una buona gestione a favore della classe media e della popolazione meno abbiente. Ma senza che ciò si rifletta nei sondaggi. Quello del 28 maggio sarà un voto importante: permetterà di avere il polso politico del Paese in vista, a fine anno, del rinnovo del Parlamento e del Governo.
A livello europeo dovrà affrontare il semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue che, come già detto, toccherà alla Spagna. Due, quindi, le partite all’orizzonte per il presidente Sánchez: quella interna e quella estera, in ambedue si gioca l’autorevolezza acquisita in questi anni di governo.
Non è casuale che quello in Italia sia l’ultimo viaggio del presidente Sánchez in preparazione del semestre spagnolo del Consiglio Europeo. Fonti governative escludono quello nell’Ungheria di Viktor Orban. L’incontro con la premier Giorgia Meloni rappresenta un appuntamento molto delicato. Sicuramente affronterà i dossier in cui i due paesi si riconoscono e condividono posizioni, anche se con sfumature diverse. Lascerà per un’altra occasione quelli che, invece, li distanziano. Lo farà con un occhio rivolto all’Europa e l’altro guardando alle sue prossime sfide interne, in considerazione delle simpatie espresse in passato da “Fratelli d’Italia” per l’estrema destra di Vox. Dall’esito di questo primo confronto dipende molto anche il dossier che sta tanto a cuore agli italiani della Spagna e che, per il momento, riposa nel cassetto: l’accordo di doppia cittadinanza.
Mauro Bafile