L’Ue approva lo stop ai veicoli a diesel e benzina dal 2035, l’Italia si astiene

Un distributore dell'Eni di benzina e diesel.
Un distributore dell'Eni di benzina e diesel. ANSA/LUCA ZENNARO

MADRID. – Arriva l’ok dal Consiglio UE al regolamento che stabilisce standard di prestazione in materia di emissioni di CO2 più rigorosi per autovetture e furgoni nuovi, l’ormai bene noto stop ai motori a benzina e diesel dal 2035. L’Italia, che avrebbe voluto inserire tra le alternative anche i biocarburanti, si è astenuta dal voto. Le nuove regole fissano i seguenti obiettivi: riduzione delle emissioni di CO2 del 55% per le nuove auto e del 50% per i nuovi furgoni dal 2030 al 2034 rispetto ai livelli del 2021; riduzione del 100% delle emissioni di CO2 sia per le nuove auto che per i furgoni a partire dal 2035.

“Sono felice di vedere che l’UE sta mantenendo le sue promesse con il pacchetto Fit for 55. Le nuove regole offriranno opportunità per tecnologie all’avanguardia e creeranno lo slancio affinché l’industria investa in un futuro senza combustibili fossili”, ha dichiarato Romina Pourmokhtari, ministro svedese per il clima e l’ambiente.

Dal 2025 fino alla fine del 2029 sarà in vigore un meccanismo di incentivazione regolamentare per i veicoli a zero e a basse emissioni (ZLEV). Nell’ambito di questo meccanismo, se un produttore soddisfa determinati parametri per le vendite di veicoli a zero e a basse emissioni può essere ricompensato con obiettivi di CO2 meno severi. Il parametro di riferimento è fissato al 25% per le auto e al 17% per i furgoni.

Il regolamento contiene un riferimento agli e-fuel, in base al quale, a seguito di una consultazione con le parti interessate, la Commissione presenterà una proposta per l’immatricolazione di veicoli alimentati esclusivamente con carburanti CO2 neutri, dopo il 2035, in conformità con il diritto dell’UE, al di fuori dell’ambito di applicazione delle norme sulla flotta, e in conformità con l’obiettivo di neutralità climatica dell’UE.

La clausola di revisione

Il regolamento include una clausola di revisione che prevede che nel 2026 la Commissione valuterà a fondo i progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni del 100% entro il 2035 e l’eventuale necessità di rivederli. La revisione terrà conto degli sviluppi tecnologici, anche per quanto riguarda le tecnologie ibride plug-in e l’importanza di una transizione fattibile e socialmente equa verso emissioni zero.

Inoltre, il regolamento include altre disposizioni come: ridurre gradualmente il limite dei crediti di emissione che i produttori possono ricevere per le eco-innovazioni che riducono in modo verificabile le emissioni di CO2 su strada, fino a un massimo di 4 g/km all’anno dal 2030 fino alla fine del 2034 (attualmente fissato a 7 g/km all’anno); una metodologia comune dell’UE, che dovrà essere sviluppata dalla Commissione entro il 2025, per valutare l’intero ciclo di vita delle emissioni di CO2 delle autovetture e dei furgoni immessi sul mercato dell’UE, nonché i combustibili e l’energia consumati da tali veicoli. Il regolamento mantiene inoltre una deroga per i piccoli produttori fino alla fine del 2035.

(Redazione/9colonne)

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