“Open Day”,  la “Scuola Statale Italiana” presenta la sua variegata offerta formativa

Il Dirigente Scolastico, Massimo Bonelli

MADRID – In una società in continua evoluzione, la scuola, quella con la “S” maiuscola, non dovrebbe limitarsi al semplice svolgimento dei programmi di studio previsti dal Ministero dell’Istruzione. Certo, quello è il minimo che si esige ma la formazione di un giovane, oggi, richiede molto di più. Di questo, la “Scuola Statale Italiana” di Madrid è pienamente cosciente. Ed è la ragione per la quale accompagna il classico percorso scolastico con interessanti iniziative orientate ad arricchire il bagaglio culturale e la formazione dei propri alunni. La “Scuola Statale Italiana” ha organizzato un “Open Day” per mercoledì 29 marzo, una “Jornada de Puertas Abiertas” alla quale sono invitati i genitori degli alunni ed anche le famiglie interessate ad offrire ai propri figli la migliore formazione possibile.

– È la presentazione dell’offerta formativa a tutti i livelli – ci spiega Massimo Bonelli, Dirigente Scolastico della “Scuola Statale Italiana” di Madrid -. Quindi, per le elementari, per la scuola media e per il liceo. Le famiglie devono esserne informate. Inoltre – aggiunge -,  puntiamo ad estendere il nostro bacino d’utenza. In altre partole, a conquistare la fiducia di altre famiglie, siano esse spagnole o italiane. Gli incontri si svolgeranno in mattinata, in differenti orari. Si partirà dalle elementari; seguirà la scuola media e, quindi, il liceo. I genitori avranno modo di incontrare e conversare con i professori. Ci saranno i responsabili di ogni settore. Lo scopo è quello di far conoscere ciò che la scuola fa; cosa offre in termini di attività, di materie insegnate, di progetti…

– Al di là del programma scolastico che certamente si può solo arricchire ma non modificare, cosa offrite?

– Negli ultimi anni, è stata molto gradita la collaborazione con la “International House” –  risponde immediatamente -. Ci fornisce corsi di inglese per tutti i livelli d’età: dai bambini delle elementari ai ragazzi del liceo. I corsi hanno un costo molto contenuto perchè si svolgono a scuola. La “International House” permette di conseguire la certificazione di lingua. Stiamo chiedendo, e forse otterremo, di fare anche gli esami in sede così da evitare che i nostri ragazzi debbano spostarsi. Abbiamo altre attività. Per esempio, il coro, per la formazione musicale. Altro progetto importante: la certificazione CILS dell’italiano come seconda lingua, come lingua straniera. È per i ragazzi che parlano fondamentalmente spagnolo.  In genere sono certificazioni alte, “C1”  e “C2”.

– È una scuola italiana…

– Sì, certamente…

– Per gli esami di maturità avete la stessa normativa italiana…

– In effetti – assicura per poi spiegare che la commissione incaricata degli esami di maturità è composta  da tre “professori della scuola, altri tre che possono provenire sia da altre scuole italiane all’estero sia dall’Italia, e da un presidente esterno che, in genere, è preside di una scuola italiana all’estero”.

–  Quindi i giovani che studiano nella Scuola, al superare l’esame di maturità, siano essi spagnoli siano essi italiani,  hanno le stesse competenze, la stessa preparazione di qualunque giovane che studia in una scuola in Italia.

– Con il dominio dello spagnolo – precisa il Dirigente Scolastico

– In teoria, quindi, sono bilingue, anche se sappiamo che il bilinguismo perfetto è difficile da raggiungere.

– Diciamo che comunque hanno un livello dell’italiano e dello spagnolo molto alto – commenta -. E, se fanno l’esame di certificazione, in genere ottengono il “C2”, che è il livello più alto… Insomma, hanno una buona preparazione di base e, soprattutto, hanno l’accesso diretto alle Università spagnole e italiane. Possono andare a Bologna come a Madrid o a Barcellona. Ed infatti, ci sono ragazzi che tornano in Italia ed altri che restano a Madrid. È una loro scelta.

–  Altre iniziative, al di là di quello che è prettamente l’aspetto formale  di una scuola italiana?

–  Quest’anno, col superamento totale del Covid e con la collaborazione delle associazioni italiane e il Comites – precisa -, offriamo ai giovani, ed anche alle famiglie, spettacoli gratuiti in orari serali. Per esempio, nelle prossime settimane ci sarà uno spettacolo sulla Cattedrale di Otranto, ed un altro su Maria Carta. Quello della Cattedrale di Otranto è stato organizzato per gli studenti della scuola media; quello di Maria Carta per il biennio di liceo… Ci sarà, nell’ambito della cultura pugliese, una iniziativa per i bambini delle elementari: impareranno a fare le “orecchiette”. La scuola, inoltre, investe i fondi destinati alla promozione culturale nell’organizzazione di eventi gratuiti come l’intervista a Katia Ricciarelli, il convegno di Storia dell’arte o le rappresentazioni teatrali. Poi, rispetto alle scuole italiane “standard”, abbiamo la presenza dell’infermiera e del medico a scuola fino al pomeriggio. Abbiamo una psicologa che fornisce un servizio aggiuntivo molto importante. È obbligatorio per le scuole spagnole, e noi ci adeguiamo. Abbiamo, come dire, il meglio di entrambi i sistemi scolastici.

Promuovere la scuola

Il Dirigente Scolastico ci riceve nel suo ufficio. È una stanza amplia, luminosa che sicuramente contribuisce a creare un clima particolare e, immaginiamo, anche ad incutere rispetto negli alunni che vi entrano. Accompagna l’intervistato Francesco Ercolani. Non lo fa in qualità di Direttore del Coro Italiano ma di Direttore di Comunicazione della Scuola.

Massimo Bonelli e Francesco Ercolani, Direttore di Comunicazione della Scuola.

– Quanti alunni frequentano la Scuola?

– Sono 786, senza contare quelli della “Scuola dell’Infanzia”,  circa 150, che è di gestione privata. Quindi stiamo sui 930 alunni. La nostra è probabilmente la più grande scuola italiana all’estero.

– Quanti alunni spagnoli vi studiano?

– Gli alunni spagnoli sono, più o meno, un 25 per cento – afferma -; un 50 per cento abbondante sono figli di coppie miste e un 20 per cento di genitori  italiani residenti in Spagna per motivi di lavoro. Generalmente restano nel Paese  4 o 5 anni.

– Come vengono recepite dalle famiglie queste attività “extra” che offre la scuola?

– In maniera molto positiva – assicura -. La difficoltà è avere sufficienti spazi; il pomeriggio è sempre difficile avere aule disponibili. Importante – sottolinea – è la partecipazione agli eventi culturali.

Il professore Bonelli spiega che quest’anno ci saranno due laboratori teatrali, “uno spagnolo e l’altro italiano”. Quest’ultimo, a carico della professoressa Anna Maria Saba, si concentra su testi della letteratura italiana. Come si ricorderà lo scorso anno sorprese con una incredibile messa in scena de “La Vedova Scaltra” di Carlo Goldoni. Quest’anno sarà in scena un’opera di Luigi Pirandello. Una vera sfida per gli alunni che l’interpreteranno e per la professoressa Saba che la dirigerà

–  Come pensate di richiamare l’attenzione dei genitori che non sono italiani,  che non conoscono la scuola… come pensate di convincerli ad iscrivere i propri figli alla “Scuola Statale Italiana?

– Cercheremo di spiegare la validità delle nostre proposte – commenta -. Porremo l’accento sugli strumenti che si offrono ai ragazzi nei 13 anni di studi nella nostra scuola. E poi, secondo me, c’è anche la questione dei costi… Comparati con quelli del liceo francese o della scuola americana, i nostri costi sono infinitamente più bassi ma non il livello di educazione e l’esigenza scolastica che sono certamente assai elevati .

Redazione Madrid

Lascia un commento