La Nazionale inciampa al Maradona: esordio amaro in una serata da dimenticare

Roberto Mancini a bordo campo dello stadio Maradona durante la partita Italia-Inghilterra
Roberto Mancini a bordo campo dello stadio Maradona durante la partita Italia-Inghilterra. ANSA/CIRO FUSCO

MADRID. – La Nazionale tornava ad esibirsi a Napoli dopo ben dieci anni dall’ultima volta e diciamo che la ricorrenza non è stata delle più felici. Che la serata rischiasse di non essere quella auspicata lo si era intuito fin dall’inizio: la non certo impeccabile esecuzione dell’inno inglese da parte della cantante di origini partenopee Ellynora, contribuiva a gettare un po’ di malcelato imbarazzo su un prologo decisamente da dimenticare.

Anche per i fischi (tanti, forse troppi) che il pubblico del Maradona riservava al God Save the King, con i giocatori che apparivano tra l’imbarazzato e il sorpreso, persi in mezzo alla confusione e all’interpretazione di una performance canora che, fra l’altro, si sentiva a malapena. Ma certo ad essere gravi, sono stati soprattutto quei fischi.

Sconfitta all’esordio

Insomma, una brutta figura per l’Italia. Che si è accompagnata a quella sul campo, dove è arrivata la sconfitta all’esordio nelle qualificazioni per il Campionato Europeo del 2024. La prima nel girone di qualificazione agli Europei del 2024 era da considerarsi dunque la rivincita della finale di Euro 2020 a Wembley.

Una gara dai due volti, con gli azzurri lenti e impacciati nel primo tempo e arrembanti nella ripresa, senza peraltro riuscire a creare reali grattacapi alla porta di Pickford. La serata si presentava immediatamente in salita, perché dopo tredici minuti gli inglesi erano già in vantaggio: sugli sviluppi di un angolo, Kane, al limite dell’area piccola, stoppava e tirava, sul rimpallo Rice si trovava la palla dell’1-0 da pochi passi.

Era il gol che faceva sprofondare l’Italia in una crisi d’identità evidente, con gli ospiti (accompagnati al Maradona da quasi tremila tifosi) che prendevano in mano le redini dell’incontro, sfiorando a più riprese il raddoppio. Che arrivava, puntuale quanto inevitabile, poco prima dell’intervallo, quando uno sciagurato fallo di mano in area di Di Lorenzo (rivisto al VAR) portava dal dischetto Harry Kane che, con freddezza, realizzava il punto dello 0-2.

Soluzioni estemporanee

Il trio di centrocampo Barella-Jorginho-Verratti sbagliava tutti i tempi del pressing e faceva enorme fatica a ripartire. Chiaramente spaesato è apparso anche Retegui, l’esotico bomber con nonno italiano spedito in campo dal CT Mancini per combattere la penuria di attaccanti.

Ma, nella ripresa, è proprio al centravanti del Club Atlético Tigre che l’Italia si aggrappava per tentare di risalire la ripida china. Suo è stato infatti il gol che consentiva agli azzurri di riaprire la partita, dopo l’ottimo assist di Pellegrini, tra i migliori in campo. La partita cambiava fisionomia: l’Italia riprendeva a macinare gioco e gli ingressi di Politano, Tonali e Gnonto restituivano verve agli attacchi azzurri.

Ma di veri pericoli, Pickford, non ne doveva correre. Il disastro arbitrale di un incerto Jovanovic veniva completato dall’espulsione di Shaw, a dieci minuti dalla fine. Ma neppure approfittando di questo episodio favorevole, l’Italia riusciva a passare. La sconfitta era dunque servita su un gelido piatto d’argento.

Davvero lontane sembrano le notti vincenti dell’Europeo del 2021, così come le magie di un CT che ha già mancato l’appuntamento con la qualificazione al Campionato del Mondo, eguagliando la storica débâcle di Ventura. La sfortunata serata del Maradona lascerà solamente le belle emozioni provate nel ricordo di Gianluca Vialli, omaggiato prima dell’inizio della partita. Un campione che rimarrà per sempre nei cuori azzurri. Ora si prosegue con la sfida di domenica prossima contro Malta. Sull’isola sarà già vietato sbagliare.

(Redazione/9colonne)