Il ddl Anziani è legge, le novità della norma sull’invecchiamento attivo

Anziani in una casa di riposo.
Anziani in una casa di riposo. (Frame video ANSA)

ROMA. – È arrivato l’ok della Camera al ddl Anziani (“Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”). Il provvedimento è stato licenziato in via definitiva da Montecitorio con 150 voti a favore, nessun contrario e 72 astenuti. PD, M5S e AVS si sono astenuti, il Terzo Polo ha votato insieme alla maggioranza.

La legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane consta di una riforma articolata e complessiva, volta ad attuare alcune norme della legge di bilancio 2022 e, con specifico riferimento alla categoria degli anziani non autosufficienti, a realizzare uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza che fissa al primo trimestre 2023 il traguardo per l’adozione della legge delega, e al primo trimestre 2024 il traguardo per l’approvazione dei decreti legislativi delegati.

Il provvedimento muove dal riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e dal principio di semplificazione e integrazione delle procedure di valutazione della persona anziana non autosufficiente. Si prevede l’effettuazione, in una sede unica, mediante i “punti unici di accesso” (PUA), di una valutazione multidimensionale finalizzata a definire un “progetto assistenziale individualizzato” (PAI), che indicherà tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per la persona anziana.

Ulteriori elementi di rilievo sono la definizione di una specifica governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, con il compito di coordinare gli interventi; la promozione di misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale; la promozione di nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane e di coabitazione intergenerazionale, anche nell’ambito di case-famiglia e condomini solidali, aperti ai familiari, ai volontari e ai prestatori di servizi sanitari, sociali e sociosanitari integrativi; la promozione d’interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane; l’integrazione degli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e del servizio di assistenza domiciliare (SAD); il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice; la previsione d’interventi a favore dei caregiver familiari.

Viene demandata ai decreti legislativi delegati anche la definizione di popolazione anziana non autosufficiente, la definizione del sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente (SNAA).

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento