Nel 2022 nascite ancora in calo (-1,9%), popolazione sotto i 59 milioni

Bambini in carrozzina vicino a Fontana di Trevi.
Bambini in carrozzina vicino a Fontana di Trevi. (ANSA)

ROMA. – La dinamica demografica del 2022 continua a essere negativa: al 31 dicembre la popolazione residente è inferiore di circa 179mila unità rispetto all’inizio dell’anno, nonostante il positivo contributo del saldo migratorio con l’estero. Lo rileva l’Istat. Il saldo naturale della popolazione è fortemente negativo.

Le nascite risultano in ulteriore calo, ma con lievi segnali di recupero al Sud. I decessi restano ancora su livelli elevati, anche per effetto dell’incremento registrato nei mesi estivi a causa del caldo eccessivo. In aumento i movimenti migratori, rispetto agli anni della pandemia, anche a causa degli effetti della crisi bellica in Ucraina.

Equivale a -0,3% il calo della popolazione residente in Italia nel 2022: al 31 dicembre i residenti in Italia scendono a 58.850.717. È pari a -1,9% la diminuzione delle nascite rispetto al 2021: sono 392.598 i bambini iscritti in anagrafe; +13,3% l’aumento delle iscrizioni dall’estero rispetto al 2021. Sono 360.685 le iscrizioni in anagrafe dall’estero.

Il deficit di popolazione rallenta al nord, peggiora al sud

Nel 2022 la perdita di popolazione si manifesta in tutte le ripartizioni, anche se con diversa intensità. Nel Nord il decremento è di -0,1%, di entità decisamente inferiore rispetto a quella dell’anno precedente (-0,4% nel 2021). Anche al Centro il calo di popolazione è più contenuto (-0,3% contro il -0,5% del 2021). Il Mezzogiorno, invece, subisce effetti più pronunciati passando dal -0,2% del 2021 al -0,6% nel 2022. La perdita complessiva di popolazione conseguita nel 2022 su base nazionale (-0,3%) non si discosta da quella del 2019 (-0,3%).

Nel 2019 la provincia autonoma di Trento, la Lombardia e l’Emilia-Romagna si erano contraddistinte per incrementi di popolazione (rispettivamente +0,3%, +0,2% e +0,1%). Dopo un crollo nel biennio 2020-2021 dell’1% circa, nel 2022 queste recuperano residenti tornando su livelli positivi (rispettivamente +0,2%, +0,1% e +0,04%). La dinamica è opposta per due regioni del Mezzogiorno: Campania e Sicilia. Entrambe avevano colmato la perdita subita nel 2020 (rispettivamente il -1,5% e il -0,9%) nel corso del 2021; invece, nel 2022 registrano un nuovo deficit (entrambe il -0,6%).

In ripresa i movimenti migratori dall’estero, in calo le emigrazioni

Nel 2022 in totale si contano 1.887.463 iscrizioni in anagrafe e 1.745.978 cancellazioni dovute a trasferimenti di residenza. Nel 2021 si era già registrata una ripresa della mobilità, a seguito dell’attenuazione delle misure restrittive di contenimento della pandemia. Questa prosegue nel 2022, mostrando incrementi moderati dei flussi migratori interni e incrementi più marcati delle iscrizioni dall’estero, accompagnati da una forte riduzione dei flussi in uscita dal Paese.

I movimenti tra comuni hanno coinvolto 1 milione e 484mila persone, +4,3% rispetto al 2021, ritornando ai livelli del 2019. Nel 2022 l’incremento della mobilità residenziale si è mantenuto abbastanza omogeneo nel corso dei mesi, con un picco a maggio (+11,3% sullo stesso mese del 2021). Solo nei mesi di aprile, luglio e dicembre si osservano lievi riduzioni dei trasferimenti interni, tra il -0,1% e il -2,0%. La Lombardia (+21.755) e l’Emilia-Romagna (+17.298) mostrano i livelli più alti del saldo migratorio interno mentre le regioni con i deficit maggiori sono la Campania (-24.008) e la Sicilia (-17.355).

In rapporto alla popolazione residente l’Emilia-Romagna e la provincia autonoma di Trento evidenziano i tassi migratori netti interni più elevati (rispettivamente del +3,9 per mille e +3,0 per mille), la Basilicata e la Calabria i più bassi (entrambe -5,5 per mille).

La ripresa dei movimenti migratori internazionali è stata consistente, in parte dovuta alle ripercussioni della crisi internazionale a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina. Nel 2022 le iscrizioni anagrafiche dall’estero ammontano a 360.685 mentre si contano 131.869 cancellazioni per l’estero, cifre che determinano un saldo migratorio estero pari a +228.816 (+3,9 per mille residenti).

(Redazione/9colonne)

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