Serie A, partite roventi a Milano e a Roma. Il Napoli continua la sua marcia

L'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi, violenta reazione al gol della Juventus.
L'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi, ANSA / MATTEO BAZZI

MADRID. – Il campionato entra nel vivo. Ieri sono state disputate alcune partite che potrebbero averne indirizzato il corso. A cominciare dalla vittoria larga del Napoli a Torino. I partenopei sono sempre più sicuri del fatto loro e continuano a macinare gioco, gol e spettacolo. Ne hanno fatto stavolta le spese i granata di Juric, crollati sotto i colpi di Osimhen (doppietta), Kvaratskhelia e Ndombele.

Salgono così a 19 i punti di vantaggio del Napoli sulla seconda in classifica, per uno scudetto che può dunque già essere archiviato, in barba a tutte le scaramanzie. Per gli uomini di Spalletti, ora fari puntati sulla Champions e sul doppio confronto col Milan. Affrontarlo con il tricolore già praticamente in tasca, sarà un vantaggio psicologico non da poco.

Quante polemiche

Il calendario ha visto la disputa, ieri, anche della classica Inter-Juventus. Il “derby d’Italia” non ha tradito le attese: emozionante, combattuto e dai toni agonistici elevati. E persino con una rissa. Ne hanno fatto le spese D’Ambrosio e Paredes, espulsi per reciproche scorrettezze dopo il fischio finale. Avvelenato nel post match Simone Inzaghi, con dito puntato in modo deciso sulla direzione di gara di Chiffi. Il campo ha visto prevalere la Juve, corsara a San Siro grazie ad un acuto nel primo tempo di Kostic. Approssimativo e confuso l’assalto finale dell’Inter, che è costretta a cedere momentaneamente il secondo posto alla Lazio, vittoriosa nel derby contro la Roma.

Gli uomini di Sarri hanno approfittato dell’espulsione per doppia ammonizione, avvenuta dopo appena una mezzora di gioco, del difensore romanista Ibañez. Una decisione, quella arbitrale, che ha spianato alla Lazio la strada verso la vittoria. Autore della prodezza decisiva Zaccagni, in gol al ventesimo della ripresa. Poi espulsioni finali per Marusic e Cristante, con clima rovente a bordo campo e negli spogliatoi. Con questo successo i biancazzurri salgono come detto al secondo posto, scavalcando l’Inter e tenendo a distanza di sicurezza Milan e Roma.

Chi sale e chi scende

Torna ad affacciarsi nell’alta classifica la Fiorentina, che regola col minimo sforzo un Lecce in calo. Ai viola è bastata un’autorete di Gallo nel primo tempo. A ridosso delle prime c’è davvero grande bagarre, con la Juventus che non molla la zona europea, in attesa della sentenza del Collegio di Garanzia del Coni sulla penalizzazione inflitta, prevista per la metà di aprile.

In coda, ecco l’acuto (forse tardivo) della Sampdoria, vittoriosa a Marassi contro il Verona (3-1). Per Stankovic è un successo che dà qualche speranza in più, per l’Hellas è invece una sconfitta che non ci voleva e che complica maledettamente il progetto salvezza, perché lo Spezia, in classifica, rimane avanti di cinque punti.

(Redazione/9colonne)

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