Sánchez dopo il fallimento di SVB, “tranquillità e prudenza”

El presidente del Gobierno, Pedro Sánchez (Foto: Pool Moncloa/Fernando Calvo)

MADRID — “Tranquillità” e “prudenza”. Sono questi gli atteggiamenti considerati corretti da Pedro Sánchez per reagire alla preoccupazione scatenatasi sui mercati internazionali dopo il fallimento della Silicon Valley Bank (SVB), timore accresciuto oggi dal tonfo in borsa di Credit Suisse. “Le banche europee hanno indici di liquidità e  solvibilità molto più elevati di quelli di cui godevano prima della crisi finanziaria del 2008”, ha sostenuto oggi il premier spagnolo, interpellato per la prima volta sul tema. “In particolare, il settore finanziario spagnolo ha indici superiori alla media”, ha aggiunto, prima di assicurare che, comunque, il governo segue “da vicino” l’evolversi della situazione.

In Spagna, gli spettri della brutale crisi economica che colpì il Paese dopo il fallimento di Lehman Brothers negli USA nel 2008 rimangono ben freschi nella memoria di molti cittadini. Di fatto, diversi strascichi di quel periodo altamente complicato sono ancora tutt’altro che superati. Motivo per cui non sorprende che i sentori di possibili problemi di peso sul fronte finanziario internazionale vengano recepiti con particolare sensibilità.

“L’Europa adesso ha un sistema di supervisione del settore finanziario rafforzato, che non aveva all’inizio della crisi finanziaria”, ha argomentato oggi Sánchez, affrontando la questione nella conferenza stampa successiva al vertice bilaterale tenutosi a Lanzarote (Canarie) tra Spagna e Portogallo.

“Dopo le lezioni apprese da quella crisi, e della deregolazione subita dal settore finanziario prima di quel momento, è importante rivendicare tutto quello che è stato fatto”, ha aggiunto, sostenendo però anche che sia giusto “essere cauti e prudenti”. “Le banche spagnole mostrano una buona situazione di liquidità, sia a breve termine, sia in termini strutturali”, aveva detto il giorno prima a giornalisti la vicepremier e ministra dell’Economia, Nadia Calviño.

Nel corso della conferenza stampa odierna, Sánchez ha anche fatto riferimento al dibattito interno sugli elevati prezzi dei generi alimentari e su quali soluzioni adottare per abbassarli. Il premier ha ribadito quanto già indicato ieri dal governo, secondo cui l’inflazione in questo momento è anche dovuta a circostanze esterne come “il cambiamento climatico e la meteorologia”, che riducono l’offerta, così come all’aumento dei costi di produzione.

“Nei 12 mesi di durata della guerra, abbiamo attivato risorse pari a 45 miliardi di euro”, ha anche ricordato. “Valuteremo le misure adottate da altri governi”, ha aggiunto, “anche se ci sono soluzioni che devono essere diverse a seconda del Paese, per le diversità strutturali esistenti in ciascuno di essi”. E in ogni caso, ha anche detto, è sempre auspicabile adottare “soluzioni comuni” a livello europeo, così come “aumentare la trasparenza” nel “processo di negoziazione collettiva” sui prezzi per conoscere i “margini di profitto” di produttori e grandi distributori.

Nel corso del vertice di Lanzarote, i governi di Spagna e Portogallo hanno firmato 11 accordi in ambiti come infrastrutture, digitalizzazione della giustizia, scuole di frontiera, istruzione superiore, formazione in economia sociale e cultura.

Redazione Madrid

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