Jet russo contro drone Usa sul Mar Nero, sale la tensione

In una foto d'archivio caccia russi in volo
In una foto d'archivio caccia russi in volo. EPA/SERGEI ILNITSKY

MADRID. – Sale la tensione tra Mosca e Washington dopo lo scontro di ieri tra un jet russo e un drone Usa. Il velivolo senza pilota e due jet SU-27 stavano operando in acque internazionali quando uno dei velivoli russi si è portato davanti al velivolo americano e ha scaricato carburante investendolo. Uno dei jet ha poi danneggiato l’elica del Reaper, colpendolo con un’ala. Il danno ha costretto gli Stati Uniti a far precipitare il Reaper nelle acque internazionali nel Mar Nero.

“I Su-27 hanno scaricato carburante e volato davanti all’MQ-9 in modo spericolato, ambientalmente non corretto e poco professionale. Questo incidente dimostra una mancanza di competenza oltre a essere pericoloso e poco professionale”, ha affermato il generale dell’aeronautica statunitense James B.Hecker, comandante delle forze aeree Usa in Europa e in Africa.

Mosca: “Recupereremo il drone”

La Russia cercherà di recuperare i resti del drone Reaper americano caduto nel Mar Nero: lo ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza Nikolai Patrushev: “Non so se saremo in grado di recuperarlo o meno, ma è fuori di dubbio che dobbiamo provarci”, ha dichiarato Patrushev intervenendo a un programma televisivo, aggiungendo di avere fiducia nel buon esito dell’operazione. Secondo il segretario del Consiglio di sicurezza, l’incidente “conferma ancora una volta che gli Stati Uniti sono direttamente coinvolti nelle ostilità in Ucraina”.

Da parte sua, il direttore del servizio d’intelligence internazionale, Sergei Naryshkin, ha affermato che la Russia ha le capacità tecniche per recuperare il relitto. “Sappiamo e comprendiamo in dettaglio quali obiettivi hanno gli americani in relazione alle attività di intelligence, all’uso di mezzi tecnici e stiamo cercando di identificare quegli oggetti e territori che sono di loro maggiore interesse”, ha aggiunto.

La dinamica dell’incidente

Sulla dinamica dell’incidente ci sono due versioni distinte. Quella del ministero della Difesa russo afferma che ieri mattina il drone americano MQ-9 con transponder spenti “ha violato i confini dell’area del regime temporaneo per l’uso dello spazio aereo sul Mar Nero”. Secondo tale fonte, il drone “si stava dirigendo verso il confine russo in Crimea”, e quindi “aerei da combattimento russi sono stati sollevati in aria per identificare l’intruso. A causa di brusche manovre, il drone è andato in volo incontrollato con una perdita di quota ed è caduto in acqua”. Di diverso avviso le autorità statunitensi le quali insistono sul fatto che il drone sia precipitato dopo che un Su-27 russo ha speronato la sua elica situata nella parte posteriore dello scafo.

Il Cremlino smentisce nuovi arruolamenti

In Russia “non è in discussione” una nuova ondata di arruolamenti. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che un sito russo, Ura.ru, ha riportato la notizia che a partire dal 1° aprile inizierà una campagna di arruolamenti di 400.000 professionisti da integrare nelle forze russe.

Caccia britannici e tedeschi intercettano un aereo russo

Nel frattempo, aerei da combattimento britannici e tedeschi hanno intercettato congiuntamente un aereo russo vicino allo spazio aereo estone, secondo il ministero della Difesa britannico. L’aereo russo stava volando tra San Pietroburgo e Kaliningrad, un’exclave russa che si trova tra la Polonia e la Lituania lungo il Mar Baltico. Sebbene tali intercettazioni siano una missione NATO di routine, è stata la prima intercettazione congiunta della polizia aerea NATO della RAF insieme a un tifone dell’aeronautica tedesca.