Spagna, fallisce il tentativo di riformare la ‘legge bavaglio’

MADRID — Obiettivo fallito. L’impegno assunto più volte dal premier spagnolo Pedro Sánchez di modificare la cosiddetta “legge bavaglio”, una delle norme che più polemiche ha generato negli ultimi anni in Spagna, dovrà aspettare. L’iter parlamentare di un progetto di riforma a riguardo, presentato a suo tempo dal Partito Nazionalista Basco (PNV), si è interrotto oggi per mancanza di appoggi sufficienti: decisive le divergenze in materia tra partiti della sfera della sinistra.

Promossa dal Partito Popolare nel 2015, la legge sulla sicurezza civica spagnola, ribattezzata “legge bavaglio” dai suoi detrattori, è stata duramente criticata da parte di forze politiche di sinistra e sindacati in quanto considerata limitativa dei diritti allo sciopero e alla manifestazione. Già prima di diventare primo ministro, il socialista Sánchez si era detto favorevole ad abrogarla. Una promessa poi raccolta dall’accordo di coalizione di fine 2019 tra il suo partito e Unidas Podemos.

Ma una lunghissima fase di negoziati per arrivare a una proposta omogenea tra i due alleati di governo e altre formazioni, come gli indipendentisti catalani di Esquerra Republicana (ERC) e i baschi di Bildu,  non ha alla fine portato ai frutti sperati. E così, oggi il progetto di legge del PNV è stato respinto dalla Commissione parlamentare all’Interno, ultimo passo prima del dibattito in seduta plenaria, per i voti contrari proprio di ERC e Bildu.

Un verdetto che ha comportato il naufragio dell’iniziativa, almeno per quanto riguarda l’attuale legislatura: vista la scadenza della stessa tra soli nove mesi, i tempi tecnici per portare all’approvazione di un testo alternativo ora non ci sono più.

I vari partiti che hanno lavorato alla riforma ora si stano rinfacciando l’un l’altro la responsabilità del fallimento. “È un peccato che una riforma così attesa dai cittadini non abbia potuto essere approvata”, ha detto nel corso di una conferenza stampa la socialista Isabel Rodríguez, portavoce del governo. “I due partiti della coalizione l’hanno appoggiata”, ha aggiunto, “ma altri gruppi politici hanno impedito che la riforma avanzasse”.

Redazione Madrid

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