Capriles ha annunciato che intraprenderà un “tour” nel Paese per promuovere la propia candidatura

Henrique Capriles Radonski advirtió que si un candidato dijera que “mañana va a resolver todos los problemas del país” estaría mintiendo.
Henrique Capriles Radonski

CARACAS – Un lungo viaggio ad ogni angolo del Paese per diffondere il suo messaggio di “speranza”. Henrique Capriles Radonski, dopo essere stato proclamato candidato di “Primero Justicia” alle primarie presidenziali dell’Opposizione, si prepara a promuovere la propria candidatura.

Nel corso della sua ultima conferenza stampa, l’ex governatore di Miranda, ha reso noto il suo impegno in negoziati politici, anche con governi soci del presidente Maduro, orientati ad ottenere condizioni migliori per l’appuntamento elettorale del prossimo anno. E, soprattutto, affinché anche coloro su cui pesa l’interdizione dai pubblici uffici possa parteciparvi. Ed è questo il suo caso.

– I negoziati – ha tenuto a precisare – non sono una messa in scena. Se non c’è il Messico non c’è  altro.

Capriles non ha voluto fare riferimento alla possibilità di colloqui diretti con Miraflores, per risolvere la questione delle sanzioni politiche. Ma ha sottolineato che la unica via percorribile è il negoziato, non lo scontro.

Alla domanda dei giornalisti circa uno scenario in cui, nel suo caso, le sanzioni di interdizione dai pubblici uffici non fossero revocate, ha risposto sostenendo che la sua lotta è per “elezioni libere”.

– Non so se il negoziato avrà risultati – ha ammesso -. Ma non per questo bisogna rinunciare  alla bandiera del cambio. Ci sono aspetti che vanno al di là della mia portata. Quando raggiungeremo quel ponte (se l’interdizione viene mantenuta, ndr) diremo ai venezuelani cosa fare.

Tra i primi a ricordare che su Capriles Radonski pesano sanzioni politiche è stato il numero due del “chavismo”, Diosdado Cabello, al quale  il candidato di “Primero Justicia”  ha risposto che non chiederà permessi a Cabello o al governo per recarsi ad ogni angolo del paese pubblicizzare la sua proposta elettorale.

Ha sottolineato di avere il diritto, come altri candidati, di partecipare alle primarie. E precisato che  nessuno garantisce che qualunque altro candidato dell’Opposizione non possa essere sanzionato  dalla “Contraloría Genertal de la República” prima o dopo le elezioni interne.

– Cabello – ha detto Capriles Radonski, – è un nemico del negoziato. Vuole che lo status quo. Non ha alcun interesse nel ripristino di uno Stato democratico.

Ha riconosciuto che Maduro può sempre dare un “calcio al tavolo” ma, data la difficile situazione del paese, dovrà decidere tra il cammino intrapreso da Daniel Ortega in Nicaragua o quello di “Lula” Da Silva in Brasile.

Redazioni Caracas

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