Mosca: “Gli Usa colpevoli per il Nord Stream”

In una foto della Guardia Costiera della Svezia la perdita di gas metano dal gasdotto del Nord Stream.
In una foto della Guardia Costiera della Svezia la perdita di gas metano dal gasdotto del Nord Stream.

MADRID. – Mosca punta decisamente il dito per la distruzione del Nord Stream contro gli Stati Uniti, specificando che “le fughe di notizie nei media sono un tentativo di avviare le indagini su una pista falsa” come ha affermato il viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov.

“Nei giorni scorsi – ha detto Ryabkov – abbiamo assistito a un’indegna campagna di disinformazione dopo le pressioni, ritengo, da parte degli ambienti governativi statunitensi, principalmente per presentare una versione alternativa di ciò che, a mio avviso, è ovvio per tutti: questo è un tentativo a buon mercato di sviare l’opinione pubblica internazionale sulla strada sbagliata.

Per noi è chiaro che Washington è responsabile di questo atto di terrorismo senza precedenti. Stiamo ora lavorando per presentare una richiesta alle Nazioni Unite affinché si indaghi in modo indipendente su tutte le circostanze relative all’incidente”, ha detto Ryabkov in un’intervista a RT Arabic.

Lavrov: “Contro di noi una guerra per la morte”

L’affondo di Ryabkov è avvenuto praticamente in simultanea con un nuovo discorso del ministro degli Esteri Sergei Lavrov il quale, pur sottolineando che il recente, brevissimo faccia a faccia avuto nel corso del G20 con il segretario di Stato americano Antony Blinken sia stato “costruttivo”, ha avuto parole durissime nei confronti dell’occidente. Per il capo della diplomazia russa, infatti, l’Occidente ha deciso che una guerra ibrida contro la Russia “non dovrebbe durare per la vita, ma per la morte”.

“Vengono usate espressioni estremamente aggressive nei confronti della Russia – ha rimarcato Lavrov -. Ma le azioni che si esprimono principalmente in sanzioni illegali, sanzioni senza precedenti, mostrano che l’Occidente ha davvero deciso, da solo, che questa è una guerra all’ultimo sangue. Qui questa guerra ibrida, che si stava preparando molto prima dell’anno scorso, subito dopo il colpo di stato in Ucraina, è percepita da loro come ‘Questa è la nostra ultima e decisiva battaglia’”.

In 42 città russe aperti centri di reclutamento Wagner

Il boss del Gruppo Wagner annuncia l’apertura di 58 centri di reclutamento, in un momento in cui i suoi uomini sono in prima linea nella sanguinosa battaglia per Bakhmut in Ucraina. “In 42 città della Federazione Russa sono stati aperti centri di reclutamento per la brigata Wagner. Là stanno arrivando nuovi combattenti, ci accompagneranno per difendere il loro Paese e le loro famiglie”, ha detto Evgueni Prigogine, citato su Telegram dal servizio stampa della sua compagnia Concord.

(Redazione/9colonne)

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