Camera, Giorgia Meloni nella Sala delle Donne alla vigilia dell’8 marzo

Camera dei Deputati, 07/03/2023 - Il Presidente del Consiglio Meloni visita la Sala delle Donne con il Presidente della Camera Fontana (Ufficio Stampa presidenza del consiglio)
Camera dei Deputati, 07/03/2023 - Il Presidente del Consiglio Meloni visita la Sala delle Donne con il Presidente della Camera Fontana (Ufficio Stampa presidenza del consiglio)

ROMA. – Alla vigilia delle celebrazioni della Giornata internazionale della donna, oggi la Camera dei deputati inaugura il nuovo allestimento della Sala delle Donne la cui galleria è stata aggiornata con la fotografia del Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni.

L’allestimento richiama il lungo percorso compiuto da quel 25 giugno 1946 in cui, per la prima volta, 21 donne entrarono in Parlamento come membri dell’Assemblea costituente. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ricordato nell’occasione che “la storia dell’emancipazione sociale delle donne corre parallela, in età repubblicana, all’acquisizione da parte loro di un ruolo sempre maggiore in politica e nelle istituzioni”.

La rappresentanza femminile è, tuttavia, ancora minoritaria in Parlamento, “la cui composizione di genere rispecchia fedelmente una società che presenta ancora barriere tali da ostacolare un’effettiva uguaglianza di opportunità. Abbattere queste barriere è innanzitutto un’esigenza etica, perché, come diceva la filosofa Simone Weil, “l’uguaglianza è una necessità vitale dell’animo umano””.

Meloni: “Essere sottovalutate è un vantaggio, spesso non ci vedono arrivare”

“Voglio dire alle donne di questa nazione che essere sottovalutate è un grande vantaggio perché sì, spesso non ci vedono arrivare. E noi dobbiamo essere consapevoli di questo vantaggio purché non siamo vittime di questo pregiudizio”, ha detto Meloni.

Secondo il presidente della Camera Fontana “si tratta, però, anche di un’impellente necessità per la politica, la quale mai come oggi non può fare a meno del contributo femminile. Come scriveva la beata Edith Stein, patrona d’Europa, fine pensatrice e vittima del nazismo, “l’attenzione della donna è naturalmente portata sulle persone, mentre l’esperienza ci mostra che l’uomo aspira maggiormente all’efficacia esteriore, la quale lo porta a concentrarsi su azioni oggettive”.

La guida del governo del Paese affidata per la prima volta nella storia della Repubblica italiana a una donna è quindi un segnale incoraggiante per il futuro delle nostre istituzioni”.

Tempi maturi per una presidente della Repubblica donna

Oggi, ha detto la premier Meloni, “rimuoviamo uno specchio e sostituiamo con una foto. Ma c’è un altro specchio che possiamo rimuovere e quel momento non è lontano come può sembrare”: il riferimento è allo specchio affisso nella sala delle donne, in cui sono esposte le fotografie delle donne che hanno rivestito i più importanti incarichi istituzionali nella storia della Repubblica: lo specchio testimonia, ad oggi, il fatto che non ci sia ancora mai stata una presidente della Repubblica donna.

(Redazione/9colonne)