Auto, rinviato il voto Ue sullo stop ai motori diesel e benzina dal 2035

Un distributore dell'Eni di benzina e diesel.
Un distributore dell'Eni di benzina e diesel. ANSA/LUCA ZENNARO

MADRID. – Questi giorni dovevano essere quelli in cui, nelle intenzioni, avrebbe dovuto formalmente prendere il via il processo per la messa al bando, a partire dal 2035, delle auto a benzina e diesel in Europa. Il condizionale, però, mai come in questo caso è d’obbligo.

Nelle ultime ore, infatti, il Coreper (il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri) ha deciso di posticipare il voto per la decisione sulle emissioni delle auto, originariamente in programma martedì 7 marzo, a data da destinarsi. Se ne parlerà, quindi, in un vertice futuro. In altre parole, l’obiettivo da raggiungere non cambia, ma lo stop al percorso appare più netto che mai.

Perché si è arrivati a questo punto? Poche ore prima dell’incontro era emerso che alcuni Paesi (tra cui Polonia e Bulgaria) avrebbero votato contro l’approvazione del documento. Tra questi Paesi anche l’Italia: “Noi condividiamo gli obiettivi ecologici ma serve una visione pragmatica, concreta, e non ideologica, frutto di una concezione che appartiene al passato. All’Europa serve una sveglia” il commento del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

Pichetto Fratin: “L’elettrico non è l’unica soluzione”

A fargli eco le parole del collega titolare del dicastero dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “L’Italia ha una posizione molto chiara: l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, ad essere una filiera per pochi.

Puntare inoltre sui carburanti rinnovabili è una soluzione strategica e altrettanto pulita, che consente di raggiungere importanti risultati ambientali evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva. La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario deve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell’automotive. Ci auguriamo che questa pausa consenta anche ad altri paesi e alle stesse istituzioni europee una ulteriore riflessione su un tema così importante per cittadini e imprese”.

Festeggia la Lega

Il rinvio è stato accolto con favore anche a Montecitorio, come si evince dalle parole del vicepresidente in commissione Esteri Paolo Formentini (Lega): “Il rinvio deciso in Europa sulla decisione di vietare auto a benzina e diesel è un segnale importante e positivo per le imprese. Un messaggio forte anche in chiave internazionale, dobbiamo evitare di svendere questo mercato, di fatto favorendo la Cina”.

Inoltre, è emerso che anche la Germania avrebbe palesato alcuni tentennamenti in merito alla questione, mentre si fa lentamente più avanti l’ipotesi secondo cui questo rinvio del voto a data da destinarsi palesi un fronte crescente dei Paesi non più così certi del regolamento sottoposto al voto.

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