Legge del “solo sì è sì”, finora ridotte 721 condanne

MADRID — E alla fine è arrivato un dato ufficiale. Le riduzioni di condanne per reati sessuali sinora stabilite in virtù dell’applicazione della cosiddetta “legge del solo sì è sì” spagnola, una nuova normativa anti-violenze sessuali, sono state almeno 721. A renderlo noto è stato il Consiglio superiore della magistratura (Csm), secondo cui, in conseguenza di tali decisioni, sono inoltre state decretate 74 scarcerazioni anticipate rispetto a quanto prevedeva il codice penale prima della riforma.

Statistiche solide sui cosiddetti “effetti indesiderati” della nuova legge, come li ha definiti il governo, erano attesi da giorni. Risale già a qualche settimana fa, infatti, la richiesta rivolta dal Csm ai tribunali per ottenere dati sulle decisioni già adottate. Quelli pubblicati oggi, comunque, sono solo risultati parziali di questa raccolta di informazioni, visto che, per vari motivi, non tutte le corti hanno inviato resoconti completi.

La nuova norma è stata promossa dal governo in particolare per dar risposta a proteste che reclamavano maggior attenzione all’aspetto del consenso delle persone nei rapporti sessuali, per garantire maggior protezione alle vittime. Tra altri aspetti, il testo legislativo prevede anche la riformulazione di alcune pene associate a reati sessuali.

La revisione delle condanne è un atto dovuto dei tribunali a causa dell’entrata in vigore di una nuova normativa penale, e implica l’applicazione del concetto giuridico e costituzionale ‘in dubio pro reo’ (‘nel dubbio, si decida in favore dell’imputato’). In virtù di ciò, i tribunali spagnoli hanno riesaminato almeno 1.633 sentenze, secondo quanto reso noto oggi dal Csm. Tuttavia, diverse corti non hanno reso noto il totale di risoluzioni valutate, bensì solo quante riduzioni di condanna hanno stabilito.

La situazione creatasi dopo l’entrata in vigore della legge del “solo sì è sì” ha provocato una lunga scia di polemiche, in particolare da parte dell’opposizione contro i partiti del governo. La principale formazione dell’esecutivo, il Partito Socialista, ha presentato in Parlamento una proposta per “ritoccare” la norma, nella speranza di riuscire così a frenare le riduzioni di condanna.

Redazione Madrid

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