Sánchez attacca il numero 1 di Ferrovial: ‘Non è impegnato in favore del Paese’

MADRID — Una vera e propria bordata. È riferita direttamente al numero 1 di Ferrovial la prima reazione del premier spagnolo Pedro Sánchez alla decisione della multinazionale iberica di trasferire la propria sede sociale in Olanda. “Credo che gli imprenditori abbiano un’enorme responsabilità sociale nei confronti delle società in cui nascono e sviluppano tutta la loro azione”, ha detto il primo ministro nel corso di un viaggio in Danimarca. “In Spagna ci sono esempi straordinariamente positivi di grandi imprenditori impegnatisi in favore del loro Paese. Senza dubbio, dopo questo annuncio, penso che non sia caso del signor (Rafael) Del Pino”.

Già nella giornata di ieri, a meno di 24 ore dal momento in cui Ferrovial aveva reso nota la propria scelta sulla sede legale, la vicepremier Nadia Calviño ha attaccato con forza il gruppo specializzato in infrastrutture dei trasporti. “Deve tutto alla Spagna”, ha detto in tv.

Oggi, in aggiunta, diversi media hanno raccontato di come fonti governative sostenessero che la decisione di Ferrovial si dovrebbe più alla volontà di Del Pino di proteggere il proprio patrimonio, da quest’anno potenzialmente soggetto a più tasse, che a necessità aziendali. E in serata, è arrivato l’attacco di Sánchez.

“Dobbiamo controllare che l’annuncio della compagnia corrisponde a un’azione legale”, ha detto da Copenaghen. Osservando poi che, nel periodo della pandemia e poi della crisi per la guerra in Ucraina, anche grazie a “meccanismi” introdotti dal governo, diverse azienda hanno potuto “addirittura aumentare la propria attività economica”.

Fondato nel 1952, Ferrovial si è caratterizzata nel tempo come una delle principali aziende quotate in borsa iberiche, con affari aperti in diversi Paesi.  In un documento, il gruppo ha indicato di essere attratta dalla “solidità finanziaria e stabilità” riscontrata nei Paesi Bassi.

Diversa la reazione alla scelta della multinazionale da parte del Partito Popolare: pur considerandola “una cattiva notizia” per il Paese, il coordinatore generale della formazione Elias Bendodo ha sostenuto che il governo ha assunto un atteggiamento “ostile” nei confronti delle imprese. “Temiamo che questa decisione sia preludio di alcune altre nello stesso senso”, ha aggiunto.

Da parte sua, il presidente della CEOE Antonio Garamendi ha chiesto di “rispettare” la decisione di Ferrovial, secondo l’agenzia Europa Press.

Redazione Madrid