Migranti, la tragedia di Cutro scuote il mondo. Guterres: “Servono percorsi legali”

Steccato di Cutro: si recuperano i corpi dei migranti morti del naufragio del barcone.

ROMA. – Altri tre corpi recuperati – uno sulla spiaggia ad alcune centinaia di metri dal luogo del disastro, gli altri due in mare – per la tragica contabilità delle vittime accertate che supera le 60. Ottanta i superstiti (alcuni portati in ospedale, altri nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto) mentre si temono altre decine di vittime nel naufragio del caicco avvenuto a largo del litorale di “Steccato di Cutro, nel Crotonese: l’imbarcazione, non reggendo alla forza del mare, particolarmente mosso, si è spaccata a poche decine di metri dalla costa, quando l’approdo del viaggio della speranza sembrava ormai a portata di mano. Tra le vittime del naufragio due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi: in totale una ventina i bambini che hanno trovato la morte. Tre presunti scafisti sono stati fermati.

Dall’Onu all’Ue: le reazioni

Un disastro che scuote l’Italia, l’Europa e il mondo. “Proprio ieri, l’ennesimo terribile naufragio nel Mediterraneo ha causato la morte di decine di persone in cerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli” ha detto a Ginevra il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aggiungendo che “finché bande criminali controlleranno le rotte migratorie, le persone continueranno a morire. Abbiamo bisogno di percorsi sicuri, ordinati e legali per migranti e rifugiati. E dobbiamo fare tutto il possibile per prevenire la perdita di vite umane fornendo ricerca, soccorso e assistenza medica, come imperativo umanitario e come obbligo morale e legale”.

Ieri aveva fatto sentire la sua voce, via Twitter, la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen: “Sono profondamente addolorato per il terribile naufragio al largo della Calabria. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi sul Patto su migrazione e asilo e sul Piano d’azione per il Mediterraneo centrale”.

L’appello di Mattarella

Alla comunità internazionale e all’Europa si era proprio appellato il capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Nell’esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi – cui va assicurata un’adeguata accoglienza – e il ringraziamento ai soccorritori, il Presidente della Repubblica – fa sapere il Quirinale – sollecita un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico.

È altrettanto indispensabile che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive”.

La Cei: “Affrontare la questione con umanità”

Anche la Chiesa ha levato alta la sua voce: “Questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità – sottolinea il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi – Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero. Occorrono scelte e politiche, nazionali ed europee, con una determinazione nuova e con la consapevolezza che non farle permette il ripetersi di situazioni analoghe.

L’orologio della storia non può essere portato indietro e segna l’ora di una presa di coscienza europea e internazionale. Che sia una nuova operazione Mare Nostrum o Sophia o Irini, ciò che conta è che sia una risposta strutturale, condivisa e solidale tra le Istituzioni e i Paesi. Perché nessuno sia lasciato solo e l’Europa sia all’altezza delle tradizioni di difesa della persona e di accoglienza”.