Internazionalizzazione, riunita alla Farnesina la Cabina di Regia

XI Riunione della Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione
Foto ricordo nella XI Riunione della Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione. (Ufficio Stampan Farnesina)

MADRID. – L’Italia punta su export e diplomazia economica, come dimostra l’XI Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione, sotto la co-presidenza del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ospitata stamattina alla Farnesina. Nel suo intervento di apertura, il ministro Tajani ha sottolineato l’importanza di riunire alla Farnesina tutti gli attori, pubblici e privati, protagonisti dell’internazionalizzazione delle imprese italiane.

“Il sostegno delle Istituzioni alla crescita delle nostre imprese sui mercati esteri è un obiettivo centrale della politica estera dell’Italia – ha affermato il titolare della Farnesina – che intendiamo perseguire attraverso un lavoro di squadra, mettendo a sistema le competenze del pubblico e del privato. Gli obiettivi che ci siamo dati sono certamente ambiziosi ma sappiamo di poter contare sullo straordinario dinamismo delle nostre imprese, sulla loro capacità di innovare e di adattarsi con rapidità alle sfide”.

Gli interventi per sostenere le imprese italiane

Tajani ha voluto indicare una road map degli interventi del governo all’estero, per sostenere le imprese italiane: “l’azione di diplomazia economica consiste nell’accompagnare le imprese nel mondo, non con il turismo industriale, ma per rinforzare la nostra presenza politica. Penso ai Balcani, all’Africa, in America Latina e in Oriente. Alle PMI dico che possiamo essere molto utili”.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che “siamo fiduciosi sulla potenzialità del Sistema Italia di affrontare il mare in tempesta della de-globalizzazione e le nuove sfide globali. I dati su export e produzione dimostrano le grandi capacità di resilienza del nostro sistema produttivo, più di altri in condizione di reagire alle mutate condizioni”.

“Dobbiamo certo pensare oggi all’autonomia energetica, ma soprattutto a quella strategica nelle materie prime – ha sottolineato il ministro Urso – Non passiamo dalla dipendenza energetica con la Russia a quella delle materie prime con la Cina”.

Favorire la crescita economica

Anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, intervenuto da remoto, ha voluto sottolineare quanto la competitività delle imprese italiane nel mondo sia “il punto di forza del nostro sistema economico. L’economia italiana ha mostrato un’espansione de PIL di oltre il 3%. Vogliamo mantenere costante questa crescita, tenendo conto dei mutamenti internazionali come la guerra, bisogna puntare l’attenzione verso la profonda connessione delle catene di approvvigionamento con le economie mondiali”.

Giorgetti si è soffermato sul cambio di paradigma delle economie mondiali, di fronte alla crisi politica che sta attraversando il pianeta, riferendosi innanzitutto “all’approccio interventista e protezionista degli Stati Uniti. Protezionismo e corsa agli approvvigionamenti energetici sono le nuove sfide che ci attendono. Per far fronte alle sfide di mercato giocano un ruolo determinante le politiche di sostegno alle esportazioni”.

Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida ha detto che “il supporto che può dare la Cabina di regia per l’Internazionalizzazione è a difesa dalla concorrenza sleale rispetto ai nostri prodotti, come per l’Italian Sounding, così da agire e sensibilizzare gli altri governi per garantire i loro cittadini”. Difesa sleale che, secondo Lollobrigida, si manifesta anche nelle acquisizioni di aziende italiane da parte di gruppi stranieri, nei confronti delle quali il governo deve porre un argine per evitare quelle che “fanno speculazione”.

L’aspetto sanitario

Per l’occasione è intervenuto anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha posto l’accento sugli aspetti sanitari che contribuiscono ad ostacolare l’export di prodotti italiani: “La maggioranza degli ostacoli al commercio e all’export – ha spiegato – è rappresentato dalle misure sanitarie e fitosanitarie adottate nei Paesi esteri. Da questo punto di vista, abbiamo avuto un aiuto dalla commissione europea che sta lavorando ad una legislazione che separa gli aspetti sanitari da quelli commerciali”.

Per fortuna, fa notare Schillaci, l’Italia può comunque contare su “due punti di forza: l’interconnessione delle politiche sanitarie con le produzioni agroalimentari e la grande affidabilità del sistema della sanità pubblica che anche stati terzi ci riconoscono”. Infine, Schillaci, ha ribadito che, per combattere le spinte protezionistiche di alcuni Paesi, anche in tema sanitario, “è sempre necessario rimanere al passo coi tempi. Molti stati non si allineano agli standard internazionali, applicando restrizioni aggiuntive che gravano sul settore agroalimentare italiano. In questo contesto, diventa fondamentale il lavoro tecnico scientifico delle nostre sedi diplomatiche, delle quali bisogna potenziarne le competenze”.

Le linee strategiche per il 2023

Presente anche Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, il quale ha dichiarato che “CDP ha tra le sue missioni la crescita e lo sviluppo di import ed export per le imprese italiane. Solo nel 2022 abbiamo aiutato le imprese per 3 miliardi di euro di sostegno. Stiamo lavorando per l’ampliamento della nostra rete territoriale per consentire alle PMI di lavorare nelle maggiori economie mondiali. Siamo pronti a fare la nostra parte nel 2023 per sostenere la competitività dell’Italia nel mondo”.

Ivana Jelinic, amministratore delegato Enit, ha invece sottolineato l’importanza di presenziare alle fiere enogastronomiche: “affiancare il turismo alle fiere dell’enogastronomia consente di conoscere i territori e valorizzare le imprese che lavorano nel settore. Sono maturi i tempi”. Al termine della riunione, che ha visto intervenire nelle successive sessioni, tra gli altri, i rappresentati di Agenzia ICE, Unioncamere, Confcommercio, ABI e Confindustria, è stato adottato un documento conclusivo redatto di concerto con tutti gli attori della Cabina di Regia, che fornisce le linee strategiche per il 2023, incluse le modalità di promozione del Made in Italy e le priorità geografiche di azione.