MADRID — In piazza c’erano 250.000 persone. Ma per Isabel Díaz Ayuso, “bisogna essere soprattutto colti da un’immensa cecità per pretendere di descrivere ciò come un successo”. La grande manifestazione di domenica in favore della sanità pubblica a Madrid è oggi al centro del dibattito pubblico nella capitale: la prima reazione della governatrice popolare, additata come principale responsabile del “deterioramento” dei servizi sanitari di base nella regione, è consistita nel descriverla come una mostra di “frustrazione della sinistra”. A detta di Ayuso, la “sanità madrilena è una delle migliori”.
Stando al calcolo della Delegazione del governo centrale a Madrid, al corteo pro-sanità pubblica di ieri hanno partecipato 50.000 persone in più rispetto a quelle scese in piazza per lo stesso motivo lo scorso 13 novembre. Un livello di adesione popolare in cui le associazioni di quartiere della capitale spagnola vedono un “clamore” contro le attuali politiche sanitarie messe in atto nella regione.
A onor di cronaca, queste manifestazioni di massa si inseriscono in un quadro di denunce contro lo “smantellamento” dei servizi sanitari pubblici di Madrid e la loro progressiva “privatizzazione” che si ripetono da anni. Dopo il devastante impatto della pandemia di Covid a partire dal 2020, il malcontento tra pazienti e sanitari si è esteso fino a sfociare in diversi atti di protesta e, non ultimo, lo sciopero dei medici di base e pediatra andato avanti per cinque settimane a fine 2022 e poi ripreso a gennaio.
Allo stesso, tempo, sempre ad onor di cronaca va detto che Ayuso e il suo Partito Popolare meno di due anni fa hanno ottenuto l’appoggio di oltre 1,6 milioni di madrileni, traducibili in quasi il 45% degli elettori che hanno partecipato alle ultime regionali.
Proprio sul consenso elettorale a proprio favore si appoggia la lettura della governatrice relativa al clima attuale a Madrid, dove il prossimo 28 maggio si terranno regionali e comunali. “L’unica cosa dimostrata ieri è la frustrazione della sinistra per mobilitare un elettorato cosciente di non aver un solo motivo per andare alle urne”, ha detto oggi in risposta a giornalisti, nel corso di un viaggio in Israele.
“Forse è stata un successo per chi cerca un qualche motivo per dire ai suoi di andare alle urne, ma non per gli spagnoli nel complesso, e sicuramente dei madrileni”, ha aggiunto. “Non so dove sta il successo: quello che invece c’è è che la gente non ne può più di uno sciopero politico”.
Nel frattempo, l’ennesima riunione tra il suo governo — accusato dall’opposizione di essere “superbo” e “arrogante” — e il sindacato medico tuttora in sciopero Amyts si è chiusa senza nessun passo avanti significativo, secondo diversi media.
Redazione Madrid