Terremoto magnitudo 7.8 in Turchia e Siria, migliaia di morti

ROMA – Il bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria è salito ad almeno 1.358 morti: è quanto emerge dai conteggi nei due Paesi. Finora in Turchia si registrano almeno 912 vittime mentre in Siria un totale di almeno 446 tra zone controllate dal governo (326) e aree controllate dai ribelli (oltre 120).

Il terremoto che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939: lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta il Guardian. Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33.000 persone 84 anni fa. Il terremoto di İzmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone.

(Photo by AFP)

Sono oltre 30 le scosse di terremoto registrate finora in Turchia, inclusa la prima – la notte scorsa – di magnitudo 7.8 e quella più recente di magnitudo 7.5. E’ quanto emerge dal sito dell’Istituto geofisico statunitense USGS. Dopo il sisma di magnitudo 7.5 è stata registrata un’altra scossa – a circa 85 km a est – di magnitudo 5.8.

“Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”. Lo afferma il dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca.

EPA/DENIZ TEKIN

La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. Centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo. Le operazioni di soccorso continuano, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla situazione.

Il Dipartimento della Protezione Civile aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto a causa del sisma in Turchia ma l’allerta è stata successivamente revocata.Gli Stati Uniti hanno dato la disponibilità ad inviare “qualsiasi tipo di assistenza” ad Ankara mentre dall’Azerbaigian è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei soccorsi. Il terremoto è stato avvertito anche nelle province centrali della Turchia e anche in Israele.

(Ansa.it)

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