Madrid e Rabat ‘consolidano’ in un vertice il loro riavvicinamento

Sánchez en Marruecos_Pool Moncloa/Fernando Calvo
Sánchez en Marruecos_Pool Moncloa/Fernando Calvo

MADRID — “Dare continuità a una nuova dinamica”, considerata “necessaria” per il “benessere” e la “prosperità” dei due Paesi e della regione in cui si trovano. Questo era per Marocco e Spagna lo scopo del vertice tenutosi oggi tra i rispettivi governi a Rabat, in presenza dei primi ministri Aziz Akhanouch e Pedro Sánchez. Un’occasione sfruttata, secondo quest’ultimo, per “consolidare” il riavvicinamento reciproco sancito a partire dalla primavera del 2022 e dopo un lungo periodo di rapporti tesi. 

“Fiducia, osservanza di quanto accordato, rispetto, dialogo permanente”: sono questi i principi che dovranno guidare la “nuova fase” dei rapporti bilaterali tra Spagna e Marocco, secondo quanto ha affermato Sánchez. Perché “il potenziale” di questa relazione è “enorme”, ed “esplorarlo” in “beneficio” di entrambi dev’essere un compito che tutti e due devono assumere.

“Manterremo sempre aperta la comunicazione tra noi”, ha aggiunto il primo ministro spagnolo al termine del summit, “non ricorreremo ad azioni unilaterali e non escluderemo nessun argomento, per complesso che sia”. Argomenti utilizzati dal premier per sostenere la volontà di favorire una maggior cooperazione con Rabat e rispondere alle critiche sull’opacità che talvolta ha caratterizzato in passato il rapporto tra Spagna e Marocco.

Il summit di “alto livello” odierno, il primo di questo tipo da otto anni a questa parte, è arrivato a 10 mesi dall’inizio del disgelo sancito tra Madrid e Rabat: momento verficatosi dopo mesi di forti tensioni diplomatiche, legate soprattutto alle prese di posizione divergenti dei due governi sul conflitto del Sahara occidentale.

Tale situazione ha comportato per Madrid diversi grattacapi nel tempo: ad esempio, quando la Spagna, nel 2021, ha deciso di ospitare nel Paese il leader del Fronte Polisario Brahim Ghali, ammalatosi di Covid. Una mossa per nulla ben accolta dalle parti di Rabat.

Ma una svolta è arrivata appunto tra marzo e aprile 2022, quando la Spagna ha modificato la sua tradizionale posizione di neutralità rispetto al conflitto tra Marocco e il popolo saharawi, accettando di fatto le rivendicazioni sovraniste marocchine sul Sahara Occidentale. Da quel momento, le tensioni con il vicino di casa meridionale si sono progressivamente stemperate. 

Ora, i due Paesi si dicono pronti a “rafforzare l’adesione” di entrambi a “un rinnovato processo di cooperazione”, come  ha spiegato in  un comunicato Rabat. I 19 accordi siglati dai due governi, rappresentati oggi a Rabat da diversi ministri di entrambe le parti, toccano svariati aspetti, dal controllo delle frontiere allo sviluppo delle relazioni bilaterali.

Attenzione privilegiata è stata data, spiega Madrid in una nota, alla questione migratoria, con l’obiettivo di “aprire nuove vie di migrazione regolare”.

Mentre Sánchez era impegnato a Rabat, la sua visita è stata oggetto di polemiche in patria. Il Partito Popolare, infatti, ha criticato il fatto che il re marocchino Mohammed VI non lo abbia ricevuto per un incontro: mentre il governo spagnolo ha sminuito l’importanza di questo aspetto, ricordando che i due hanno parlato ieri al telefono, il coordinatore popolare Elías Bendodo ha sostenuto che così il premier spagnolo ha dimostrato di essere “un peso piuma” a livello internazionale.

Redazione Madrid