Catalogna, intesa ERC-Socialisti per la finanziaria

Aragonès-Illa_Govern-de-la-Generalitat-de-Catalunya
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MADRID — Accordo di alto impatto in Catalogna. È l’intesa annunciata oggi dal governo regionale di Pere Aragonès e dal Partito dei Socialisti della Catalogna (PSC) per l’approvazione di una nuova legge di bilancio. Una mossa che assicura all’esecutivo di minoranza della formazione indipendentista Esquerra Republicana (ERC) una prospettiva di maggior continuità dopo lo strappo con i precedenti partner di Junts per Catalunya, formazione secessionista. E, soprattutto, che sancisce un punto di rottura del blocco politico separatista che ha tenuto in mano le redini della politica catalana nell’ultimo decennio.

L’annuncio dell’accordo è arrivato dopo una lunga e intesa fase di negoziati. Resisi necessari, per Aragonès, dopo che lo scorso autunno si era trovato in ampia minoranza vista l’uscita dal governo di Junts, i cui militanti erano scontenti dei rapporti con ERC. Ma il presidente ha messo in chiaro sin da subito di non aver intenzione di far morire il suo governo senza provare una viabilità alternativa, mettendosi al lavoro per trovare altre strade percorribili.

In questa fase di caccia a appoggi esterni, il partito del governatore aveva raggiunto una prima intesa sulla legge di bilancio a dicembembre con En Comú Podem. Poi, ha mantenuto aperte le trattative sia con Junts stesso, sia con i socialisti guidati dall’ex ministro della Sanità Salvador Illa.

Il patto decisivo è alla fine stato possibile con questi ultimi: sommando i voti di entrambe le formazioni della sinistra, ERC ha infatti ora assicurati numeri sufficienti per l’approvazione della manovra. “Avremo una finanziaria per il Paese, sociale ed espansiva”, ha twittato Aragonès annunciando il risultato della discussione con il PSC. “Ci permetterà di investire in istruzione, sanità, servizi sociali e industria”, ha aggiunto.

Da parte sua, Illa ha sottolineato che l’accordo rappresenta “un tentativo esplicito, deliberato, e cercato, di aspirare a ampi consensi nella società catalana”, pur precisando che “questo non è un accordo di legislatura, è un accordo per la manovra”.

ERC e PSC, fanno notare i principali analisti politici catalani, sono infatti comunque formazioni rivali dal punto di vista elettorale, e andranno attese le loro prossime mosse per capire fino a che punto potrà spingersi questo grado di intesa fra le due parti.

Per ora, il dato di fatto è che quella della maggioranza indipendentista non è al momento formula esclusiva per rendere possibile un risultato politico di peso in Catalogna, dopo anni in cui la questione secessionista ha spesso, di fatto, monopolizzato il dibattito pubblico o quasi. “Così sarà possibile passare dall’inerzia all’azione”, ha rivendicato Illa.

Dopo la notizia dell’accordo, Junts, da parte sua, ha attaccato Aragonès accusandolo di aver “abbandonato la maggioranza indipendentista” e autoproclamandosi “unica alternativa” per chi è favorevole alla secessione.

Redazione Madrid

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