MADRID — Il “corpo a corpo” sembra solo all’inizio. Il premier Pedro Sánchez e il suo principale avversario, il leader popolare Alberto Núñez Feijóo, sono stati impegnati oggi nel primo faccia a faccia in Senato del 2023. Un appuntamento arrivato mentre la politica spagnola sta prendendo sempre più slancio verso l’intensa stagione di tornate elettorali prevista nell’anno in corso (con regionali, comunali e politiche in programma). Un duello dialettico contraddistinto da stoccate sempre più affilate, riassumono le cronache parlamentari della stampa iberica.
Stando a El País e La Vanguardia, Sánchez ha inizialmente insistito in particolare sugli argomenti che ha scelto come principali bandiere della sua gestione negli ultimi mesi: la difesa della “classe media e dei lavoratori” e contrario alle “politiche neoliberali” risultate “inefficaci” nel passato, accusando il Partito Popolare di applicarle nei territori che amministra.
Da parte sua, nella replica Feijóo è passato subito all’attacco, definendo il premier un “populista” e accusando il suo governo di vivere “fuori dalla realtà” della maggior parte delle persone. In particolare, e come era prevedibile, il leader popolare ha puntato a essere particolarmente incisivo nel criticare l’esecutivo per la legge del ‘solo sì è sì’ e la decisione di applicarle modifiche “tecniche”, come le ha definite il premier stesso, dopo i casi di revisioni al ribasso di condanne per delinquenti sessuali: la principale accusa mossa al primo ministro è di aver dato via libera alla norma nonostante fosse al corrente di questi possibili problemi.
Sánchez ha ribattuto a quel punto criticando la gestione politica di Feijóo nei suoi 10 mesi come leader del Partito Popolare. E, con toni sarcastici, ha ripercorso alcune tappe di governi del PP, facendo una carrellata di esponenti di questa formazione che hanno avuto guai con la giustizia. “A volte è meglio stare zitti”, ha detto facendo cenno a un discusso commento di Feijóo sull’attacco con machete in due chiese di Algeciras della settimana scorsa e sul problema del fondamentalismo.
In tutto, il faccia a faccia è durato oltre due ore. Come riassume la stampa iberica, si è trattato di un consistente assaggio di ciò che attende gli spagnoli nei prossimi mesi: ampie dosi di campagna elettorale.
Redazione Madrid