Continua la lotta di Cospito contro il 41Bis

Il Vice Presidente e Ministro degli esteri Antonio Tajani e i Ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e della Giustizia Carlo Nordio durante la conferenza stampa.
Il Vice Presidente e Ministro degli esteri Antonio Tajani e i Ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e della Giustizia Carlo Nordio durante la conferenza stampa. (Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio)

ROMA.- L’attenzione della politica continua ad essere concentrata sul caso Cospito. Alfredo Cospito, rinchiuso ora nel carcere di Milano Opera con il regime 41bis, continua a fare lo sciopero della fame e sembra voler rifiutare anche gli integratori che fino ad oggi lo hanno aiutato a restare in vita. In questi più di 100 giorni Cospito ha perso circa 45 chili e secondo i medici la sua salute è ormai a rischio, gravemente a rischio.

In Parlamento durante la discussione sulla proposta di istituire di nuovo la commissione Antimafia, il deputato di FdI Giovanni Donzelli, rivolgendosi ai colleghi del Partito Democratico ha detto: «Cospito ha incontrato mafiosi e il 12 gennaio 2023, mentre parlava coi mafiosi ha incontrato anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora voglio sapere, questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia? Lo vogliamo sapere in quest’aula oggi».

L’affermazione ha scatenato l’ira dell’opposizione tanto che la seduta è stata sospesa.

In seguito a Federico Fornaro del Pd che chiedeva al capogruppo Foti di sollecitare a Donzelli delle scuse, Donzelli ha risposto con un secco no e ha aggiunto: “Mi auguro che la sinistra italiana che sta balbettando su Cospito chieda scusa agli italiani”.

Intanto i ministri della Giustizia Carlo Nordio, dell’Interno Matteo Piantedosi e degli Esteri Antonio Tajani, hanno indetto una conferenza stampa.

Il ministro Nordio, parlando della condanna di Cospito, ha puntualizzato che: “La condanna irrogata era basata sul riconoscimento di un delitto che il Pg di Torino non ha ritenuto corretto. Il reato di strage contestata a Cospito prevede la pena dell’ergastolo anche se non ci sono vittime. Questo procedimento, sospeso in attesa della sentenza della Corte Costituzionale, radica il 41/bis. Il tribunale di Sorveglianza ha rigettato il ricorso di Cospito confermando il 41/bis. La magistratura è sovrana e il Ministro non può assolutamente intervenire”.

Nordio ha anche ricordato gli anni del terrorismo e le sue inchieste sulle Brigate Rosse in Veneto. “Ho scritto in quell’occasione che di fronte alla violenza non si tratta”.

A chi gli ha fatto notare la gravità delle condizioni di salute di Cospito e ha chiesto se lo sciopero della fame che mantiene il detenuto ormai da quasi quattro mesi potrebbe indurre a cambiare le sue condizioni di detenzione, il ministro della Giustizia ha risposto un categorico no, aggiungendo: “per la ragione semplice che se accedessimo a questa richiesta potremmo trovarci davanti a 500 mafiosi al 41bis che fanno lo sciopero della fame e versano nella condizione di Cospito e allora dobbiamo dire che, per privilegiare la salute, glielo dobbiamo togliere? L’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge impone la massima tutela della salute della persona, ma il mantenimento del 41bis, fin quando, nel caso di Cospito, la magistratura a marzo non dovesse decidere di cambiare”.

Infine, ha lasciato uno spiraglio di apertura quando ha parlato di una “probabile discussione in Consiglio dei ministri, e anche una discussione parlamentare sul caso specifico e sulla questione in generale per capire la posizione delle forze politiche su un tema che tocca l’etica e la civiltà giuridica, il diritto alla salute, il diritto alla sicurezza, l’uguaglianza dei cittadini davanti allo Stato che però non deve dare l’impressione di cedere alle pressioni”.

I ministri Piantedosi e Tajani si sono soffermati sui fatti di violenza avvenuti in queste settimane in Italia e all’estero.

Il ministro Tajani riconduce questi attentati alla “rete anarchica che esiste in tutto il mondo”.

Il ministro dell’Interno Piantedosi ha ribadito questo concetto dicendo:

“Non è vero che gli anarchici sono spariti, da anni impegnano l’attenzione delle forze di polizia, e sono protagonisti di rivendicazioni contro il sistema detentivo”.

Alle dichiarazioni di Cospito che ha detto di voler continuare lo sciopero della fame non perché desideri essere trasferito ma piuttosto perché chiede l’abolizione del 41bis che mantiene in totale isolamento i detenuti, Piantedosi ha risposto: “Uno fa lo sciopero della fame, e lo Stato risponde aboliamo il carcere? Non basta questo per far cambiare idea sulla sua situazione”.

Giovedi prossimo i tre ministri terranno una informativa urgente sul caso Cospito nell’aula della Camera.

 

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