Spagna, il 2022 chiuso con la disoccupazione al 12,87%

MADRID — In leggero calo rispetto a un anno fa, in lieve crescita rispetto al trimestre precedente. Il dato pubblicato oggi dall’Istituto Nazionale di Statistica sulla disoccupazione in Spagna può essere letto in maniera ambivalente: il 2022 si è chiuso con un tasso del 12,87% di persone senza lavoro, ovvero di 0,45 punti in meno rispetto a dicembre 2021, ma 0,21 punti in più rispetto al terzo trimestre. 

L’anno scorso si è concluso con la cifra massima di persone occupate dal 2007: 20.463.900. Una soglia spesso segnalata dal governo come buona mostra dei risultati delle proprie politiche, tutte applicate in periodo di pandemia e guerra in Ucraina. Rispetto all’anno scorso, i lavoratori attivi sono ora 278.900 in più.

Particolarmente significativo il dato riguardante i nuovi contratti a tempo indeterminato: +366.100. Risultato ottenuto nel primo anno di validità della riforma del lavoro, frutto di accordo tra governo e parti sociali, promossa proprio con l’obiettivo di limitare la precarietà.

“Non era una maledizione biblica”, ha commentato oggi il segretario di Stato per il Lavor Joaquín Pérez, “tra i giovani il tasso di precarietà è diminuito di 16,5 punti”.

Nel quarto trimestre, tuttavia, si sono visti segnali di rallentamento: il numero di occupati è diminuito di 81.900 persone, un risultato mai così negativo in un periodo finale dell’anno almeno dal 2016. Sintomi, probabilmente, di una minore velocità economica riscontrabile anche in molti altri Paesi europei negli ultimi tempi.

Mentre il governo spera che questa “moderazione” degli indicatori sull’impiego sia solo “temporanea, per il Partito Popolare gli ultimi dati sull’impiego sono “preoccupanti”,  riportano i media iberici.

Redazione Madrid