Robles, disponibili a mandare Leopard in Ucraina insieme agli alleati

Carristi ucraini in piedi sul proprio carrarmato.
Carristi ucraini in piedi sul proprio carrarmato.. (Photo by Yevhen TITOV / AFP)

MADRID — Anche la Spagna entra nel gioco. Nel giorno in cui Berlino e Washington hanno annunciato la decisione di inviare carri armati all’Ucraina, anche Madrid si è detta disponibile ad agire nella stessa direzione, “in coordinamento” con gli alleati. “Nell’ambito di questo coordinamento, la Spagna è disponibile a discutere con gli alleati di tutto il necessario e che si riferisca all’invio di Leopard, così come all’addestramento per il loro utilizzo e alla manutenzione”, ha detto la ministra della Difesa, Margarita Robles, in dichiarazioni all’agenzia di stampa Efe. Ma la disponibilità di questi mezzi da combattimento ora in mani spagnole non sarà immediata.

L’annuncio, a dire il vero, era già nell’aria. E proprio stamattina El País ha anticipato la notizia. Finora, la riserva principale riguardava l’incognita sull’eventualità che la Germania non fosse disponibile a mandare i suoi Leopard a Kiev. Poi, la presa di posizione odierna a favore dell’operazione da parte del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha dissipato ogni dubbio.

Madrid rimane quindi fedele alla linea sinora adottata in merito al conflitto in Ucraina: rispettare il più possibile il principio “dell’unità” con i Paesi alleati, in particolare “con l’Europa”, come ha ricordato ieri stesso il premier Pedro Sánchez in Parlamento. Anche se, come spiegato da Robles stessa, sarà probabilmente necessaria “una messa a punto” dei Leopard disponibili prima di poterli mandare in Ucraina.

L’annuncio della ministra della Difesa ha suscitato critiche nella parte del governo rappresentata da Unidas Podemos, formazione già in passato mostratasi tutt’altro che entusiasta dalle iniziative armamentistiche europee in favore di Kiev. “La fine della guerra in Ucraina arriverà con i negoziati e la diplomazia, non incoraggiando l’escalation militare”, ha sostenuto Ione Belarra, ministra dei Diritti Sociali e segretaria generale di Podemos.

Un po’ più criptica la posizione espressa dalla vicepremier Yolanda Díaz, che nel governo rappresenta proprio Unidas Podemos, pur non facendo parte del partito di Belarra. “Stiamo vivendo un salto di qualità armamentistico che suscita enorme preoccupazione nella società spagnola ed europea”, ha affermato, ricordando che è anche necessario “propiziare possibilità di pace”.

“La Spagna ha degli impegni internazionali e si colloca dove si deve collocare”, era stata invece l’opinione espressa in mattinata dal ministro della Presidenza, il socialista Félix Bolaños, in un evento organizzato dall’agenzia di stampa Europa Press.

Redazione Madrid

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