Guerra Ucraina: l’Europa manderà i tank Leopard 2

Foto di Robert Armstrong da Pixabay

ROMA.- Si aggrava sempre di più il conflitto tra Russia e Ucraina. Nelle ultime 24 ore la Germania ha rotto gli indugi e ha deciso di inviare a Kiev i carri armati Leopard 2. Durante molti giorni il governo tedesco si era mantenuto incerto sul dare questo passo che potrebbe cambiare le sorti della guerra.

Sia la Russia sia l’Ucraina hanno usato in gran parte carri armati vecchi e privi delle nuove tecnologie ma negli ultimi tempi la Russia ha messo in campo mezzi corazzati più moderni rendendo molto difficile la difesa ucraina. I veicoli blindati mandati fino ad ora dai governi occidentali non servono per contrastare la potenza di quelli russi. Da qui la necessità di aiuti che possano competere con i mezzi russi e permettere al governo di Kiev di far fronte ad un assalto di Putin e di provare a riconquistare i territori persi.

La risposta migliore era senza dubbio quella che possono dare i blindati tedeschi Leopard 2 molto resistenti e tecnicamente all’avanguardia. Vari paesi europei sono dotati di questi carri armati ma non potevano mandarli senza il permesso di Berlino che tardava ad arrivare in quanto il cancelliere tedesco era determinato ad agire solo dopo aver trovato un accordo con i partner europei e con gli Stati Uniti.

Ora l’impasse si è sbloccato e la Germania ha ufficialmente dichiarato che manderà 14 Leopard 2 e permetterà agli alleati di inviarne altri. Gli altri paesi che hanno i mezzi corazzati Leopard 2 sono la Polonia, che già aveva chiesto l’ok della Germania per inviarli, la Spagna che ha assicurato il suo sostegno, la Finlandia e probabilmente il Portogallo e la Norvegia. L’Italia non è in possesso dei tank e fornirà altri aiuti, grazie anche al via libera ottenuto dal governo per il decreto legge che prevede una proroga di un anno per l’invio di armi all’Ucraina.

Anche gli Stati Uniti invierà 31 tank. Sono gli Abrams M1 che saranno appositamente costruiti ma che, rispetto ai Leopard, hanno un aspetto negativo in quanto hanno bisogno di un carburante speciale.

Oggi la premier Giorgia Meloni ha partecipato ad una videoconferenza con Biden e altri big della Nato tra cui Scholz, Macron e Sunak, durante la quale è stato ribadito l’impegno unitario a sostenere Zelensky.

Il presidente Biden, accompagnato da segretario alla Difesa Lloyd Austin e il segretario di Stato, Antony Blinken, ha ringraziato gli alleati e in particolare il cancelliere tedesco Olaf Scholz per aver sbloccato l’invio dei Leopard. Ha ribadito “Le truppe russe devono tornare al luogo in cui appartengono, la Russia” per poi sottolineare che con queste azioni si vuole unicamente aiutare l’Ucraina ma che non c’è nessuna intenzione di avviare un’offensiva contro la Russia.

Ben diversa la reazione della Russia che considera l’invio dei mezzi corazzati uno stop insuperabile alle trattative diplomatiche. E comunque, a detta del portavoce di Putin, Dmitri Peskov, “i Leopard arderanno come gli altri. Sono molto cari e il loro costo ricadrà sulle spalle dei cittadini europei. I nordamericani, come sempre, resteranno al margine e, molto probabilmente, ne trarranno un buon guadagno”.

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