Il PP “incorpora talento” con gli ex UPN che quasi affossarono la riforma Díaz

MADRID — “Incorporare talento”. È questo l’obiettivo inseguito del Partito Popolare (PP) con l’ingresso tra le proprie fila di Sergio Sayas e Carlos García Adanero, due deputati finiti al centro delle cronache, poco meno di un anno fa, per uno degli episodi più rocamboleschi della storia parlamentare spagnola recente: furono infatti i loro voti contrari, arrivati a sorpresa e in opposizione alla loro formazione di allora — il partito Unione del Popolo della Navarra (UPN) — a rischiare di affossare la cruciale riforma del lavoro promossa dal governo di Pedro Sánchez. Ora, entrambi hanno ufficializzato la propria adesione “al progetto” dei popolari. García Adanero, inoltre, sarà candidato sindaco del PP a Pamplona.

L’adesione de facto al PP dei due deputati originari della Navarra è stata annunciata ufficialmente da Elías Bendodo, coordinatore generale della formazione. “Sono due persone che daranno un qualcosa in più, che difendono la Costituzione a spada tratta e che si riconoscono pienamente nel progetto del Partito Popolare”, ha detto, definendo poi i due come “due deputati brillanti”. Ufficialmente, entrambi rimarranno per il momento nel Gruppo misto del Congresso, come esponenti della coalizione Navarra Suma, secondo quanto hanno spiegato.

L’episodio eclatante di cui García Adanero e Sayas furono protagonisti avvenne a inizio febbraio 2022, nel giorno in cui il Congresso era chiamato a convalidare o respingere il decreto con cui si introduceva la riforma del lavoro, promossa in particolare dalla vicepremier Yolanda Díaz.

Dopo mesi di trattative con le parti sociali per mettere a punto la norma, Sánchez e i suoi arrivarono in Aula con la convinzione dichiarata di avere numeri sufficienti per la sua approvazione, pur non potendo contare su due alleati abituali, i baschi del PNV e gli indipendentisti catalani di Esquerra Republicana, contrari alla norma. Ma forti degli appoggi dei liberali di Ciudadanos e di una costellazione di partiti regionali.

Al momento decisivo, però, i due deputati di UPN in questione, da cui si attendeva un voto affermativo su indicazione della loro direzione, ruppero la disciplina di partito, esprimendo un “no”. Situazione che avrebbe portato alla bocciatura della legge, scenario fortemente caldeggiato dal PP per dare un colpo forse letale al premier, se non fosse stato per un errore del deputato popolare Alberto Casero, che votò “sì” per sbaglio.

Dopo quella giornata parlamentare da brividi, Sayas e García Adanero furono estromessi da UPN, storico partito di centro-destra della Navarra che proprio recentemente ha annunciato la decisione di non concorrere insieme al PP alle prossime regionali e municipali previste in primavera.

La riforma Díaz ha come obiettivo contrastare problemi endemici del lavoro in Spagna come l’alta precarietà, attraverso misure quali la limitazione delle categorie di contratti a termine permessi e l’incentivo di rapporti di lavoro più stabili. I suoi effetti iniziali positivi sono stati riconosciuti proprio ieri dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi), secondo quanto riportato dalla stampa iberica.

Redazione Madrid

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